Sapiosessualità

Cosa significa essere ‘sapiosessuale’?

L’amore, alcuni dicono, soprattutto i poeti, nasce dal cuore. Ma se ti dicessimo che, per molte persone, cresce nella testa, ne siamo sicuri che più di tanto non ne saresti sorpreso.

Chi è, infatti, che non apprezza il guizzo di uno sguardo di intesa, una conversazione brillante, una gestione intelligente delle scelte condivise e, insomma, per andare al punto, chi è, di grazia, che non apprezza un(a) partner intelligente?
Nessuno, o quasi.

Ma non è di questo che parliamo quando parliamo di sapiosessualità.

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Essere sapiosessuali, cosa vuol dire

Non è ancora ben chiaro se si tratti di un orientamento sessuale o forse, più probabilmente, di una preferenza. È, secondo alcune teorie, sicuramente un modo di vivere il proprio desiderio: il sapiosessuale, infatti, è quella donna, uomo o persona non binaria che prova attrazione erotica solo attraverso la stimolazione intellettuale. Ovvero, quello che fa scaturire il desiderio della persona sapiosessuale non è né l’aspetto fisico, né la personalità, bensì, per dirla in maniera un po’ riduttiva, il quoziente intellettivo.

Forse che tu ed io eravamo sapiosessuali senza saperlo? Ebbene no, perché la discriminante, per il sapiosessuale, è che non ci può essere desiderio in mancanza di un’attrazione intellettuale.

Sapiosessualità, origine e fortuna del termine

Il termine sapiosessualità e l’aggettivo sapiosessuale ci arrivano (con un adattamento dall’inglese ‘sapiosexual’, ‘sapiosexuality’) dal latino, dalla radice presente nel verbo ‘sapere’ = conoscere da cui deriva l’aggettivo ‘sapiens’= sapiente, saggio, unita alla parola ‘sessualità’. Ovvero la sessualità di chi è attratto dalle persone ‘sagge’.

Questo termine è stato coniato nel 1998 da Darren Stalder per descrivere il tipo di attrazione da lui provata, ma sono state le dating app (e cos’altro, sennò?) a decretarne il successo.
Ben presto infatti ‘sapiosessuale’ è stata una casella da spuntare nel proprio profilo per indicare la propria preferenza per le menti brillanti.
Che, lo ripetiamo, condividiamo quasi tutti. Quello che metterebbe i sapiosessuali in una categoria a parte? Il fatto che per loro l’eccitazione non può nascere in assenza di una stimolazione intellettuale.

Come capire se sei sapiosessuale

Se per te l’aspetto fisico non conta, se odori e sapori non hanno importanza, se la prima cosa che noti in una persona è la sua conversazione e potresti stare per ore a parlare traendo la tua eccitazione semplicemente da uno scambio verbale, ecco, allora potresti autodefinirti ‘sapiosessuale’.
Come per il demisessuale non ci può essere attrazione senza coinvolgimento emotivo, per il sapiosessuale non può esserci attrazione senza intesa intellettuale.

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Cosa fare se sei sapiosessuale

Il dibattito scientifico su questa definizione è ancora aperto. C’è chi dice che si tratti di un vero e proprio orientamento sessuale, in quanto per la persona sapiosessuale l’attrazione trascende il genere della persona che si trova davanti, e chi preferisce definirla una preferenza, in quanto è molto difficile stabilire un criterio ‘scientifico’ per definire l’appartenenza a questa categoria.
Ma certamente se ti identifichi come sapiosessuale, è importante innanzitutto riconoscere la tua inclinazione e poi cercare partner che corrispondano ai tuoi criteri di ricerca.

Non cercare di ‘adattarti’ in situazioni che non ti appagano, magari per un senso di colpa. Spesso, infatti, chi si definisce sapiosessuale viene tacciato di una sorta di snobismo intellettuale. Ma nessuno può decidere come funziona il proprio desiderio e se per te è acceso dall’intelligenza (intesa in senso lato) non c’è niente di male.
Non è certo meno nobile essere sedotti dall’intelligenza che dalla bellezza. Anzi.

Cosa fare se il tuo partner è sapiosessuale

Essere lusingati, in primo luogo. Scherzi a parte, se il nostro partner si dichiara sapiosessuale e ci ha scelti, è probabile che ci trovi intellettualmente stimolanti. E, anche se magari non ci definiamo tali, è probabile che anche per noi l’intesa intellettuale sia molto importante. Ma attenzione, un partner sapiosessuale potrebbe voler essere continuamente stimolato, incuriosito, sfidato. Si tratta di una relazione che non contempla la noia e che, sul lungo periodo, può rivelarsi impegnativa, specie quando i casi della vita ci portano ad offuscare un po’ la nostra brillantezza mentale.

Non c’è niente di male e, come le coppie di lungo corso a volte rinunciano alla sessualità per alcuni periodi a favore di uno stare insieme più amicale, lo stesso può accadere con un(a) sapiosessuale,
L’importante è parlarne apertamente e onestamente, da persone… intelligenti!

Questo articolo è stato realizzato con il contributo del dottor Matteo Radavelli, psicologo e psicoterapeuta, specializzato in problemi relazionali, terapia di coppia e difficoltà sessuali.