Il pegging raccontato da un uomo (etero) che l’ha provato

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Quello che segue è un resoconto scritto da uno dei nostri collaboratori che desidera restare anonimo. Abbiamo chiesto allo psicologo e psicoterapeuta Matteo Radavelli di commentare e approfondire alcune delle questioni sollevate. Trovi in suoi commenti in evidenza.

È stata una sua idea ed è stata la sicurezza con la quale me l’ha proposto a mettermi subito a mio agio. ‘Sì, certo, perché no’ ho risposto quando mi ha fatto vedere la foto dello strap on che aveva già comprato.

Mi è sembrato molto sexy che:

  1. Possedesse già uno strap on e quindi avesse, presumibilmente, già una bella esperienza in materia;
  2. Avesse delle foto dello strap on nel telefono, da mostrare in caso la conversazione andasse a parare proprio lì;
  3. La conversazione, effettivamente, fosse andata a parare proprio lì, al nostro terzo o quarto appuntamento.

Territorio vergine

Per essere sincero fino in fondo, va detto che probabilmente ero più aperto all’idea del pegging della maggior parte degli uomini perché avevo già avuto sex toy anali in passato. Ciononostante, il pegging era un territorio vergine per me ed ero convinto che non avrei saputo se mi piaceva o no finché non l’avessi provato.

E già solo questo mostra una serie di contraddizioni nell’atteggiamento della maggior parte delle persone nei confronti di questa pratica. Ero molto eccitato all’idea che qualcuno mi avesse chiesto di provarlo, il che è bello e deludente allo stesso tempo, perché ero sessualmente attivo da ben oltre un decennio e nessuno me l’aveva proposto prima. Né io avevo mai avuto il coraggio di proporlo a qualcuno.

Il commento dello psicologo: Il sesso anale è sicuramente stato per tanto tempo un tabù, ancor più trasgressivo se l’atto avviene in una coppia etero con inversione di ruoli e quindi di potere.

Penso che molte donne vorrebbero provare il pegging e, probabilmente, anche molti uomini, ma c’è una forma di reticenza all’idea di introdurre l’argomento per primi.

Il commento dello psicologo: Il tema non credo sia solo la difficoltà di introdurre l’argomento, aspetto a mio avviso presente ma secondario all’essere consapevoli e in contatto con se stessi rispetto il desiderio stesso di provare questa pratica. Darei meno per scontato che “molte donne vorrebbero provare il pegging” poiché potrebbe essere vero ma dipende dalla capacità di ognuno (e della società in genere) di entrare in contatto con desideri intimi, senza vergogna, tabù, timore della trasgressione che credo abbiano ancora la meglio. È vero che molte donne o uomini potrebbero volere provare ma molti lo vorrebbero “in potenza”.

La causa di questa reticenza ci permette di entrare nel vivo del significato di questo gioco sessuale. Il pegging, all’interno della coppia eterosessuale, ribalta la visione tradizionale dei generi e dei ruoli. Per alcune coppie, è esattamente questo il punto ed è quell’inversione di ruoli, da sola, a scatenare il piacere. Per altre coppie la psicologia non c’entra niente: sono le sensazioni che contano e il sesso è privo di qualsiasi implicazione ‘politica’.

Tutta questa complessità è a sua volta complicata dai tabù che circondano il piacere anale maschile.

Il commento dello psicologo: Uno dei tabù legati a questa pratica è che l’uomo a cui potrebbe piacere il pegging, quindi l’essere passivo e dominato, potrebbe essere gay.

Ecco perché, come puoi iniziare a capire, il pegging è un argomento difficile da approcciare in una relazione.

Come chiedere al partner se vuole provare il pegging

Quindi, la domanda sorge spontanea, come si approccia un argomento delicato come il pegging? Quello che possiamo dire è che è infinitamente più facile di quel che sembra e, allo stesso tempo, più difficile. Il maggiore ostacolo, per la gran parte delle persone, è introdurlo come un desiderio. Ma si tratta pur sempre di parlare e ci sono cose ben più difficili da fare nella vita (mai provato a risolvere il cubo di Rubik?).

Il segreto è essere convinti di quello che chiedi, quando lo chiedi, di essere eccitato alla sola idea, o, almeno, di nascondere il più possibile qualsiasi forma di nervosismo. Indipendentemente dal tuo ruolo nel pegging, è decisamente più probabile ricevere una risposta positiva se la tua domanda trasuda entusiasmo.

Il commento dello psicologo: È fondamentale, prima di proporlo, essere sicuri del proprio desiderio, bisogno, piacere di provare questa pratica. La sicurezza e consapevolezza sono aspetti necessari per vincere il timore nel proporlo e soprattutto dare all’altro la possibilità di prendere in considerazione l’idea. La convinzione del partner che propone diventa terreno fertile in cui il partner che riceve la proposta, secondo i suoi tempi, può ragionare, pensare, valutare, sentire, chiedere riguardo la possibilità di approcciare il pegging.

Se siete coppie che fanno della trasgressione un aspetto presente e sdoganato nella propria vita intima, chiedilo mentre state facendo sesso. È il momento in cui il partner è più curioso e aperto a provare qualcosa di nuovo. Una regola che, peraltro, puoi applicare più o meno a tutto. Prego. 😉

Cosa si prova con il pegging?

Ok, passiamo ai contenuti forti. Che cosa si prova, davvero, con il pegging?

Dipende da come lo stai facendo e sarei tentato di risponderti ‘È come qualsiasi altro tipo di sesso: quando è bello, è bellissimo.’ Ma scommetto che vuoi più dettagli.

Se è l’inversione di ruoli vecchi come l’uomo la cosa che più ti incuriosisce del pegging, ecco per quello è difficile immaginare un’attività sessuale più appagante. E puoi decidere insieme al partner qual è la sfumatura che vuoi dare al pegging: se vuoi essere umiliato, demascolinizzato, il pegging può decisamente appagare questi desideri.

Ma in realtà, così descritto, può sembrare molto più trasgressivo di quello che è. Ed è a questo punto che ci imbattiamo in uno dei tanti squilibri che riguardano il ruolo maschile e quello femminile nel sesso: nel momento in cui il pegging affida il ‘potere’ alla donna, diventa automaticamente una pratica ‘non convenzionale’.

Ma questo non è sempre il caso. Ci sono coppie che, come dicevamo, traggono il massimo piacere da questo cambio di prospettiva. E, se sei una donna che ama dominare ma non ama il pegging (o il tuo uomo non ne vuole sapere), ci sono mille altri modi (e posizioni!) per prendere il controllo del rapporto sessuale.

Adesso, proviamo a immaginare che sia la sensazione quello che ti interessa. Il pegging permette un’intimità vera e tangibile, specialmente quando i due amanti si ritrovano faccia a faccia. Le sensazioni fisiche, dando per scontato che usi un oggetto con dimensioni simili a quelle di BILLY 2 (che, con circa 10 cm di lunghezza inseribile e quasi 3 cm di diametro, viene definito un oggetto ‘medio’ dalla gran parte delle persone che lo usano) sono incredibilmente piacevoli.

In un qualche modo, permettere a qualcun altro di essere in controllo, completamente, delle tue sensazioni, aggiunge una nuova dimensione di fisicità al piacere anale. Tecnicamente è uguale a quando fai tutto da solo, ma con un partner tutto diventa più sostanziale. Immagino che sia la natura intrinseca del sesso.

Conclusione

Sono perfettamente consapevole di tutti gli argomenti che non ho coperto qua sopra. Non ho parlato dell’esperienza della mia partner. E nemmeno preso in considerazione quando il pegging avviene all’interno di relazioni meno tradizionali o non lineari. Un’altra volta, forse. Questa volta volevo solo cercare di spiegare a chi magari vuole provarlo ma non è ancora convinto, quello che ci si può aspettare.

Il commento dello psicologo: Proporre il pegging potrebbe essere un’ottima occasione per la coppia per approfondire i desideri più intimi di ognuno, andare oltre i tabù, le paure, scoprirsi e costruire un legame ancora più profondo e solido. Attraverso la co-costruzione di una sessualità non banale e scontata ma richiesta e valutata la coppia può raggiungere un livello di intimità profondamente solido. L’invito è quello di essere sempre in contatto con se stessi, comprendere quali sono i propri bisogni e desideri e avere il coraggio di parlarne in coppia affinché possa diventare un momento di ristrutturazione della coppia stessa con fondamenta ancora più solide.

Il pegging può essere trasgressivo quanto vuoi , può essere romantico, può essere sensuale. Esattamente come qualsiasi altro atto sessuale. Se l’hai provato, probabilmente lo ami. Se non l’hai ancora provato, probabilmente lo amerai.

Questo articolo è stato realizzato con il contributo del dottor Matteo Radavelli, psicologo e psicoterapeuta, specializzato in problemi relazionali, terapia di coppia e difficoltà sessuali.