Il sesso, come la vita, è fatto di tante prime volte.
La prima volta che le nostre bocche si sfiorano, la prima volta in cui ci sentiamo infiammare dall’eccitazione, la prima volta in cui ci spingiamo a esplorare parti ‘proibite’ del corpo del/la partner e poi, finalmente, arriva quella prima volta lì, ‘la’ prima volta per eccellenza, quella in cui consumiamo un rapporto sessuale.
Ora, sulla definizione di ‘rapporto sessuale’ si è discusso e si continua a discutere, perché questa può cambiare da persona a persona, da cultura a cultura, da epoca a epoca. Forse che un rapporto orale non è, ad esempio, un rapporto sessuale? Per una volta, non ci addentriamo nella questione, ma puntualizziamo che la prima volta che ci interessa qui, quella di cui parliamo oggi, è la prima volta in cui una persona prova un rapporto penetrativo in una coppia eterosessuale.
Eccitazione e anticipazione, ansia e preoccupazione precedono questo incontro che, spesso, viene considerato il vero e proprio biglietto d’ingresso nell’età adulta. Vorremmo che fosse bellissimo, che fosse indimenticabile, che fosse super romantico e persino piacevole!
La verità è che la prima volta può essere tutte queste cose insieme o nessuna, dipende molto da come ci accostiamo a questo evento che non cambia nulla, ma dopo il quale non ci sentiremo più gli stessi.
Se sei vergine e senti nell’aria avvicinarsi il momento della tua prima volta o sei semplicemente curioso o curiosa di sapere cosa accade, beh, l’invito è sempre quello… continua a leggere!
PRIMA
Con chi farlo
La scelta della persona con cui condividere la tua prima volta dipende, in primo luogo, dall’importanza che dai a questo evento. Pensi che possa essere l’inizio di una nuova fase della tua vita? Hai convinzioni sociali o religiose che ti portano a dare a questo momento un’importanza fondamentale? O magari credi sia una fonte di imbarazzo da risolvere il prima possibile?
Ovvio che, il più delle volte, chi rientra nella prima categoria cerca il classico ‘grande amore’ per scoprire insieme le gioie del sesso, magari procreare e possibilmente stare insieme tutta la vita. Per chi rientra nella seconda categoria, invece, spesso il classico ‘primo che capita’ va più che bene. Ma, come sempre, le generalizzazioni possono essere fuorvianti. Ci sono persone che cercano il grande amore ma poi scelgono il primo (la prima) che capita perché magari la ricerca si rivela più ardua del previsto, e persone che finiscono per stare insieme al primo che è capitato per tutta la vita.
L’importante è che tu scelga una persona con la quale ti senti a tuo agio, anche una persona che non conosci troppo approfonditamente che però ti faccia stare bene nella tua pelle e nel momento. Perché, anche se non dai a questo evento nessuna importanza o significato, sarà comunque un momento che ricorderai tutta la vita.
Che tu sia in una coppia in cui tu e il tuo partner siete entrambi vergini o che sia la prima volta solo per uno dei due, sono situazioni che, come spesso accade, presentano vantaggi e svantaggi.
Se per tutti e due è la prima volta, è probabile, anche se non è detto, che diate a questo momento la stessa importanza. Che proviate la stessa emozione e la stessa sensazione di condividere un evento significativo della vostra vita. Soprattutto se la vostra è una relazione improntata a un forte romanticismo ed è una vera e propria ‘storia’.
E questo è l’aspetto positivo. D’altro canto, le prime volte sono spesso impacciate, cariche d’ansia. Fare l’amore è un’azione che può avere delle conseguenze dal grandissimo impatto sulla nostra vita (leggi, una gravidanza indesiderata, ma anche la contrazione di malattie più o meno serie). Per questo, a volte, l’idea di farlo con una persona un po’ più esperta di noi, può togliere un po’ di magia ma, allo stesso tempo, restituirci più serenità.
Qualunque sia la tua situazione, cerca di cogliere tutto l’aspetto positivo e di supplire al resto. Se per te è la prima volta, ma lui o lei l’ha già fatto, sottolinea quanto per te sia speciale e magico questo momento (se è così che lo senti) ed evita, come a volte accade, di fingere un’esperienza che non hai per sentirti alla pari con il tuo partner. Se siete tutti e due alle prime armi, supplite alla vostra mancanza di esperienza con una doppia dose di cautela. Usate il preservativo, una raccomandazione che vale per tutte le prime volte, e magari fate qualche prova per imparare a indossarlo correttamente prima di passare all’azione. E andatevi a leggere questo articolo su tutti gli errori che facciamo quando usiamo il preservativo.
Quando farlo?
L’amore si fa quando ci si sente pronti e maturi per farlo. Non si fa perché tutti lo fanno, non si fa per sentirsi al pari, accettati, o grandi. Non si fa perché il/la partner ce lo chiede, se a noi non va.
Non esiste un’età giusta per farlo, esiste però un’età del consenso, ovvero un’età in cui, legalmente, possiamo dare il nostro consenso ad un rapporto sessuale. In Italia, l’età del consenso per un rapporto in cui tutti e due i partner siano minorenni è di 13 anni ma, in questo caso, non deve esserci una differenza di età superiore ai 3 anni, ovvero l’altro partner può avere al massimo 16 anni. Se invece il rapporto avviene con un maggiorenne, l’età del consenso, in Italia, si alza a 14 anni e si alza ulteriormente a 16 anni se il maggiorenne in questione si trova in una posizione di autorità o di influenza (per esempio se è un insegnante, un allenatore, o un tutore del minorenne). L’età del consenso varia da Paese a Paese e dunque, se sei un(a) maggiorenne in vacanza e la tua dolce metà è straniera, assicurati che abbia l’età legale per un rapporto sessuale, prima di procedere alla vostra prima volta.
Dove farlo?
In camera tua o in albergo, nella casa al mare dei suoi o in macchina? Qual è il posto migliore per farlo la prima volta?
Non esiste una risposta univoca, molto dipende dalle vostre abitudini, dalla vostra età, dal vostro budget.
L’importante è avere a disposizione un posto sicuro, comodo, caldo, accogliente. Un posto nel quale ci sentiamo a nostro agio e abbiamo la certezza che niente verrà a interporsi tra noi e la nostra esperienza. Se sarà la nostra camera (con la certezza che genitori, fratelli o coinquilini non vengano a interromperci sul più bello), è importante che sia resa speciale per l’occasione: che sia pulita, ordinata, che le luci siano soffuse, la musica adeguata, la temperatura anche.
Se sarà una stanza di albergo (o la casa dei nonni, o un airbnb), è fondamentale che sia un luogo in cui ci sentiamo ‘a casa’, accolti, protetti.
Altre situazioni più estemporanee, tipo la macchina o la spiaggia, sebbene romantiche, non garantiscono la privacy che è invece fondamentale per le prime volte, meglio tenerle per quando saremo un po’ più esperti.
Perché farlo?
Idealmente per puro desiderio, perché ci sentiamo pronti, perché siamo con una persona con la quale siamo curiosi di esplorare i piaceri carnali. Poi magari questo non accade, e decidiamo di farlo semplicemente per toglierci il pensiero. L’importante è farlo quando ci si sente pronti e desiderosi, non per compiacere il partner, non per sentirsi uguali agli amici. Dobbiamo essere pronti e convinti noi.
Preservativo sì, preservativo no, preservativo ni?
Tra i molti miti che circondano la prima volta di una coppia eterosessuale, c’è anche quello che sia difficile se non impossibile che la donna resti incinta. E questo è, appunto, un mito. Per questo, se non abbiamo intenzione di procreare, è fondamentale usare un metodo contraccettivo la cui scelta dipende, come sempre, dalle vostre esigenze. Se siete una coppia monogama, che sta insieme da tempo, in cui la fiducia reciproca è totale, potete valutare l’uso di un metodo contraccettivo ormonale, anche se trattandosi della prima volta (a meno di situazioni particolari in cui la donna già assume la pillola contraccettiva) è una strada più difficilmente percorribile. Altrimenti, l’opzione migliore rimane sempre il preservativo che protegge da gravidanze indesiderate e da malattie sessualmente trasmissibili. Il preservativo va usato correttamente: la confezione va aperta con le dita per evitare che il condom si laceri, va inserito dal verso giusto (e sostituito se ci si rende conto che è al contrario solo dopo averlo parzialmente srotolato, motivo per cui è sempre buona abitudine averne qualcuno in più), la sommità va stretta in modo che non si formino bolle d’aria e va srotolato fino alla base del pene. Se l’uomo è alle prime armi, il nostro consiglio è di fare qualche prova prima del grande momento quando l’emozione e l’eccitazione possono renderci più impacciati del solito.
Alcol sì, alcol no, alcol ni?
Può succedere che la nostra prima volta sia preceduta dal consumo di alcolici. Magari perché, prima di ritrovarci insieme da soli, siamo stati in una situazione conviviale, una cena fuori, una festa, o magari proprio perché sentiamo il desiderio di disinibirci un po’ e affidiamo questo compito all’alcol. Ora, non c’è niente di male, se siamo maggiorenni, in un consumo moderato di alcolici ma è assolutamente da evitare arrivare al nostro primo rapporto quando siamo ubriachi. L’alcol infatti inibisce le nostre risposte fisiche, abbassa la nostra soglia dell’attenzione, dunque potrebbe portarci a trascurare precauzioni come quella di indossare il preservativo, inibisce l’erezione maschile e, cosa forse più importante di tutte, rende molto più nebuloso il consenso, sia per chi lo esprime sia per chi lo riceve. Può dunque capitare che una persona dia il proprio consenso quando in realtà non è del tutto convinta di volerlo fare e può capitare che una persona scambi per consenso quello che è in realtà un rifiuto proprio perché non è mentalmente lucida.
Cerchiamo dunque di arrivare alla nostra prima volta nel pieno delle nostre facoltà e nel caso, ricordiamo di bere con moderazione.
Lubrificante sì, lubrificante no, lubrificante ni?
Diciamo che per una coppia che si avvia a vivere il suo primo rapporto sessuale, il lubrificante non è proprio il primo pensiero, sembra un accessorio dedicato ai rapporti anali, ai rapporti tra persone più in là con gli anni. Soprattutto è un accessorio che nessuno dei membri della coppia pensa di portare.
In realtà, può essere un alleato prezioso del primo rapporto, quando magari l’emozione impedisce alla donna di lubrificarsi adeguatamente proprio nel momento in cui l’uomo, sempre per via della stessa emozione, può avere un’erezione non troppo ferma. Il lubrificante rende i rapporti più semplici e appaganti e prima lo impariamo, meglio è.
I preliminari
I preliminari sono un’abitudine che, in genere, perdiamo andando avanti con l’età ma che invece è abbastanza parte integrante dei primi approcci al sesso. È proprio infatti quando il rapporto penetrativo non fa ancora parte del nostro ‘repertorio’ che ci affidiamo a preliminari lunghissimo che, in quel caso non preludono a niente di più, ma sono tutto quello che succede tra noi e il nostro partner.
I preliminari sono importantissimi, ci preparano mentalmente e fisicamente al rapporto, ci uniscono al partner e creano complicità, consentono di esplorare il corpo dell’altro e di creare un “crescendo” di emozioni e di intesa che ci aiuta a capire come funziona l’altro e che cosa vogliamo. Per questo sono fondamentali anche quando ci avviamo ad avere un rapporto, non ce li dimentichiamo nella fretta di arrivare al dunque!
DURANTE
Il dolore e la verginità
C’è un po’ questo mito che la prima volta debba essere dolorosa, soprattutto per la donna. E questo mito è stato per secoli avallato da una società in cui ci si auspicava che la donna arrivasse vergine alle nozze. Per questo, la prima volta della donna veniva vista e vissuta come un vero e proprio rito di passaggio dallo stato di fanciulla, di vergine appunto, a quella di donna.
Il dolore che, in teoria, si prova dovrebbe essere legato alla rottura dell’imene, una membrana elastica che si trova all’apertura della vagina. La rottura dell’imene dovrebbe portare, sempre secondo uno stereotipo, poi alla fuoriuscita di sangue.
Usiamo tutti questi condizionali perché in realtà, adesso che abbiamo un po’ smitizzato questa prima volta per la donna, abbiamo anche notevolmente ridimensionato la questione del dolore e del sanguinamento. E anche quella della rottura dell’imene.
Ovvero, è indubbio che esista l’imene, la cui funzione è probabilmente quella di preservare l’igiene della vagina durante lo sviluppo dell’apparato genitale femminile. La forma e l’elasticità dell’imene variano da donna a donna e pertanto, nella maggior parte dei casi, si rompe durante il primo rapporto, ma può anche succedere che si rompa prima, durante un allenamento, per esempio, o anche dopo, se è particolarmente elastico o particolarmente resistente.
Il dolore durante i primi rapporti, per la donna, è più legato al fatto che la tensione e l’inesperienza portano a tenere i muscoli contratti e dunque a rendere la penetrazione più difficile. Allo stesso modo, la tensione impedisce la lubrificazione e questo anche può rendere il rapporto doloroso. Dunque non immaginare che la rottura dell’imene comporti chissà quale strazio. Anche se, come sempre, l’esperienza è soggettiva.
Per gli stessi motivi, il rapporto può essere doloroso anche per l’uomo. E anche l’uomo può subire una ‘rottura’ durante i primi rapporti, nel caso in cui il suo frenulo, ovvero la porzione di pelle che unisce il prepuzio al glande del pene, sia particolarmente corto e si rompa in seguito alla penetrazione.
Ora, in quest’ottica demistificata del primo rapporto, capiamo anche che la questione della verginità, intesa in senso fisico, perde un po’ di consistenza. Ci possono essere donne che hanno già avuto un rapporto, ma presentano un imene intatto perché, magari, nel loro caso è molto elastico, e donne che non hanno mai avuto rapporti ma che si sono lacerate l’imene facendo attività sportiva o durante i preliminari.
Rimane invece un concetto astratto di verginità, riferito a una persona, donna o uomo che sia, che non ha mai avuto un rapporto sessuale penetrativo.
Il piacere
Così come è soggettivo e aleatorio il dolore, altrettanto è difficile predire se durante il primo rapporto si proverà piacere o meno.
Certamente, più si arriva rilassati al rapporto, più il desiderio è alto, più quello che ci si sta concedendo va incontro ai propri gusti, più è probabile che entrambi i partner provino piacere. Altrimenti, è possibile che la donna faccia la conoscenza del cosiddetto gap dell’orgasmo: durante il rapporto penetrativo eterosessuale, le probabilità che una donna raggiunga l’orgasmo sono sensibilmente inferiori rispetto a quelle dell’uomo che fa l’amore con lei e questo per una serie di motivi: i tempi dell’eccitazione della donna sono mediamente più lunghi di quelli dell’uomo, mentre è il raggiungimento dell’orgasmo dell’uomo che pone fine al rapporto penetrativo. Inoltre, alcune zone molto importanti per il piacere femminile, come il clitoride, non sempre vengono stimolate durante la penetrazione.
Tutto ciò è ancora più vero durante i primi rapporti, quando l’emozione non facilita l’eccitazione e l’inesperienza dei due partner rende più difficile raggiungere le parti giuste e stimolarle adeguatamente.
Questo non toglie che la prima esperienza possa essere piacevole anche per la donna, l’importante è cercare di essere il più possibile rilassate e ‘nel momento’.
DOPO
Ti è mai capitato di vedere un film bellissimo ma con un finale così pessimo da rovinarti tutto quello che hai vissuto prima?
Ecco, con l’amore succede un po’ la stessa cosa, soprattutto in un momento speciale come la prima volta.
Non importa come è andata, quello che succede dopo, nel ‘finale’, ha la capacità di dare un significato diverso a tutto quello che l’ha preceduto.
Se anche non è andata come speravate, se magari non siete nemmeno sicuri che sia stata una prima volta, ma al vostro momento insieme sono seguite coccole e confidenze, vi siete confrontati e vi siete sentiti vicini, ecco, quel momento ha il potere di mettere in tutt’un’altra luce quello che è accaduto prima.
Ed è vero il contrario. Se alla vostra unione segue freddezza e indifferenza, se ognuno dei due si rifugia in se stesso o, peggio ancora, nel proprio telefono, non importa quanto sensuale ed eccitante sia stato il prima, la possibilità che uno o entrambi rimaniate con un senso di amaro in bocca sono altissime.
Cercate di confidarvi le emozioni che avete provato e quello che vi è piaciuto anche per rendere più belli gli eventuali incontri futuri, o, se non avete voglia di parlare, rimanete vicini, uniti, dedicatevi qualche coccola, qualche piccola attenzione. Avete appena condiviso un momento importante nella vita di uno o di tutti e due, godetevelo fino in fondo e ricordate: fare l’amore o fare sesso è un gioco e un apprendimento… più si fa, più si diventa bravi, più ci si diverte!
Questo articolo è stato realizzato con il contributo della dottoressa Valentina Cosmi, psicoterapeuta e sessuologa, esperta in educazione sessuale.