Se ti trovi in quella magica fase della vita in cui ti accosti per la prima volta al corpo di una donna e ti appresti ad esplorare le sue parti più intime e nascoste, sappi che bastano pochi, semplici… tocchi azzeccati per trasformare quest’esperienza in un momento meraviglioso per te e, soprattutto, per lei.
Di che si tratta? Te lo diciamo subito, continua a leggere!
1. L’igiene
L’igiene, si sa, è la prima cosa di cui preoccuparsi quando ci dedichiamo all’intimità che sia nostra o altrui. E, se non si sa, occorre saperlo. La vagina è un canale ‘autopulente’, questo significa che esiste un complicato equilibrio al suo interno che garantisce la salute della donna. Se ti appresti ad esplorare questo spazio, il primo, elementare requisito è che le tue mani siano pulite. Post lavaggio con sapone possibilmente delicatamente antibatterico è il tipo di pulizia che abbiamo in mente. Non basta che non presentino macchie evidenti. Il rischio? Che insieme al tuo amore tu le trasmetta infezioni e le provochi irritazioni e che, alla prossima occasione, lei non si presenti.
2. Le unghie
Le unghie devono essere corte, pulite, curate. Se sei un ragazzo, è possibile che la manicure non sia la tua prima preoccupazione (anche se le ultime tendenze dimostrano il contrario). Se sei un chitarrista e hai le unghie lunghe per necessità, usa l’altra mano per accarezzare la tua dama. Se sei una donna che ama le manicure più appuntite… beh parlane con la tua amata. Unghie e forme aguzze in generale non vanno d’accordo con queste zone così delicate, a meno che non si tratti di LELO DOT a cui puoi sempre ricorrere se l’amore per la tua compagna non riesce a farti rinunciare ai tuoi artigli.
3. L’ordine delle cose
Che non si debba passare dalle carezze anali a quelle vaginali è una verità che pochi amanti sanno o si curano di ricordare. Ma è proprio così. L’ambiente dell’ano non ha quella funzione ‘autopulente’ di cui si parlava sopra e si rischia di trasportare nella vagina quei batteri che lavandosi accuratamente le mani si era cercato di eliminare. Diciamo che idealmente non dovresti nemmeno passare dalla vagina all’ano ma, se proprio devi, questo è l’ordine corretto da seguire. Altrimenti indugia un attimo e lavati velocemente le mani, prima di passare dall’uno all’altra.
4. Preparare il terreno
Sebbene le carezze manuali facciano spesso parte dei preliminari, devono comunque essere precedute da… dei preliminari! Scambiatevi baci, carezze superficiali, parole roventi, fate in modo che lei sia già un po’ lubrificata prima di arrivare ad infilare le dita. Altrimenti la carezza risulterà molto poco piacevole.
5. L’idratante intimo
Il lubrificante è un alleato prezioso in questi casi, ma non può certo sostituire l’eccitazione. Usa quindi il lubrificante quando lei è già eccitata e, possibilmente, già un po’ lubrificata naturalmente per esaltare le sensazioni.
6. Il resto del corpo
La vulva e la vagina sono entrambe zone erogene primarie della donna, ovvero sono quelle parti del corpo femminile la cui stimolazione è più eccitante. Per questo vale la pena raggiungerle per ultime, dopo un crescendo di piacere in cui l’eccitazione viene sia dalla stimolazione delle zone erogene secondarie, sia proprio da una stimolazione mentale, oltre che dalla semplice vicinanza dei corpi. Non andare subito al sodo, che gusto c’è?
7. La giusta comunicazione
Anche se siamo dei grandi promotori della comunicazione in coppia, ad ogni momento va associata la giusta forma di comunicazione. Può essere molto eccitante chiedere un riscontro alla tua compagna, con frasi anche semplici, tipo ‘Ti piace così?’, ‘Sto andando bene?’, ma non sempre. Ci sono volte in cui, mentre la accarezzi, volete ‘parlare’ di tutt’altro, ci sono volte in cui entrambi volete restare in silenzio e ascoltare i suoni del vostro piacere. L’importante è appunto questo, restare in ascolto delle parole, dei gemiti e dei respiri della tua compagna, in modo da essere sicuro che quello che stai facendo le sia gradito. E, se sei in dubbio, non esitare a porre una domanda diretta, molto meglio interrompere per un attimo la magia del momento che proseguire in una stimolazione che magari a lei non sta piacendo anche se non ha il coraggio di dirtelo.
8. Procedi man mano
O, sarebbe meglio dire, ‘dito dito’. Comincia sicuramente con le carezze esterne e, quando sei sicuro che lei gradisca, inserisci un primo dito. Poi, da lì, in base alla situazione che si crea, decidi se inserire un altro dito o meno. Magari lei è una che gode solo con la stimolazione del clitoride e allora un dito è più che sufficiente, magari è desiderosa di una carezza più decisa.
L’importante, come sempre nel sesso, è procedere in maniera graduale.
9. La giusta profondità
Ci sono donne che godono con la semplice stimolazione del clitoride, in questo caso non è necessario spingersi in profondità ma si può scegliere un eccitante dentro-fuori restando in superficie. Altre che invece apprezzano la stimolazione del cosiddetto punto G, una zona che si trova a una profondità di circa 2/3 centimetri all’interno della vagina. Ogni donna è diversa, ogni corpo va esplorato in maniera unica. Anche in questo caso, rimani attento (o attenta) alle reazioni della tua compagna e, se necessario, chiedile se desidera una carezza più profonda. Non dare per scontato che una carezza interna debba essere per forza profonda.
10. Il giusto ritmo
Una carezza così intima non è certo adatta a quei momenti in cui la passione ci coglie improvvisa e passiamo da zero a cento come in una gara di Formula 1. Procedi sempre con lentezza, dando modo alla tua compagna di eccitarsi, al suo corpo di scaldarsi, alla sua intimità di aprirsi a te.