Come finire una storia

Come separarsi: 6 modi per farlo con chiarezza e rispetto

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Abbiamo tutti le nostre preferenze in fatto di relazioni sentimentali, giusto? Che siano caratteristiche fisiche o di personalità, ciascuno di noi ha alcune caselle da spuntare quando si tratta di scegliere un partner per una relazione o anche semplicemente per una notte.

E può accadere che quella che, al primo incontro, era sembrata proprio la persona giusta per noi, si riveli all’opposto quando abbiamo l’opportunità di conoscerla meglio. Può accadere e accade e anzi, ci spingeremmo a dire che a quasi tutti è capitato di trovarsi nei panni di una di queste due persone: quella che vuole troncare la relazione e quella che si trova in una relazione non più desiderata dall’altra metà della coppia. E se questo è sempre successo, adesso che le app di dating ci permettono di conoscere, superficialmente, molte più persone di prima, accade anche più spesso.

Ma chiudere una relazione non è semplice come restituire un vestito che non ti piace più o rimettere a posto uno dei tanti articoli che ti è finito nel carrello prima che ti rendessi conto dell’ammontare della spesa. In questo caso si tratta di persone, con sentimenti, paure, desideri, esattamente come te.

Comunicare che non sei più interessato(a) ad avere una relazione è un argomento delicato, a tal punto che potresti essere tentato(a) di evitare di affrontarlo e semplicemente ‘ghostare’ l’altra persona (ovvero scomparire dalla sua vita senza dare quelle spiegazioni che tanta fatica ti costano). Certamente scegliere la via del ghosting può sembrare l’opzione più facile, quella che ti permette di chiudere la relazione senza spiacevoli confronti. Non solo, ma ti evita anche di toccare con mano il dolore che la tua decisione può causare all’altro, dandoti l’illusione che, in effetti, questo dolore non ci sia. È dunque il ghosting la via da seguire? Certamente no, anche se ci sono dei casi che vedremo più avanti in cui può essere una delle opzioni.

Vediamo allora quali sono i modi migliori (e peggiori) per chiudere una relazione o respingere un’avance non gradita, e altre cose utili in questo ambito così delicato.

Come dire a un’altra persona che non sei più interessato(a): lo stile della comunicazione

Dice molto di te e dell’importanza che dai alla relazione. Di persona, via messaggio, al telefono o in altro modo? Qual è il modo migliore per comunicare all’altro che non sei più interessato(a) alla sua presenza nella tua vita? Come molte cose, anche questo dipende dalla situazione.

Se la relazione consiste in un paio di incontri e siete soliti parlare via messaggio, comunicare in questo modo anche la tua decisione può andare bene.

Ma questo è un po’ l’unico caso. Se la vostra relazione va avanti da qualche settimana, mese o anno, diciamo che un incontro di persona è dovuto. 

Come dire a qualcuno che non sei più interessato a vederlo(a)

Una volta che avrai deciso quale sarà il mezzo che userai per comunicare il tuo pensiero, ecco alcuni suggerimenti per dare la notizia nel miglior modo possibile.

1. Pensa all’altra persona e non esprimere giudizi negativi

Quando cominci una conversazione così difficile e, potenzialmente, dolorosa, scegli con cura le parole. Evita di usare espressioni dure o giudicanti perché possono davvero ferire o persino innescare una reazione basata su traumi infantili o altri problemi del passato.

È importante essere diretti e sinceri, ma allo stesso modo gentili e rispettosi dell’altro.

2. Non avere sensi di colpa

Rompere con qualcuno non è facile. Puoi provare sensi di colpa poiché, con ogni probabilità, la persona con cui stai interrompendo la relazione è una persona alla quale tieni molto, anche se non vuoi più continuare a stare insieme a lei.

Ma se sposti il focus della conversazione dal rifiuto all’osservazione del fatto che non siete compatibili, puoi cambiare l’intera traiettoria del discorso. Del resto, una relazione è fatta da due persone che vogliono stare insieme.

Invece del concetto ‘sono io che rifiuto te’, cerca di trasmettere l’idea ‘Io non mi sento a mio agio, non sto bene in questo modo’; può sembrare una comunicazione dura ma tenendo il focus su noi stessi aiutiamo anche l’altro a capire come ci sentiamo e perché non possiamo continuare la frequentazione. Inoltre, riduce al minimo le possibilità di fraintendimento (vedi il punto 4).

3. Sii onesto(a)

Scegliere la via dell’onestà può essere molto difficile a volte, specialmente quando si rischia di ferire un’altra persona. Ma essere onesti, in realtà, è molto più rispettoso che dire cose che, magari, al momento l’altro vorrebbe sentirsi dire ma che non rispecchiano la realtà dei tuoi sentimenti.

È chiaro che essere onesti non significa essere brutali. Cerca di trasmettere la verità del tuo sentimento con le parole più gentili e delicate che puoi trovare.

Evita qualsiasi apprezzamento sull’aspetto fisico dell’altro e sulla sua personalità, concentrati invece su quello che per te non funziona in questa relazione. Puoi dire con semplicità che non ti senti romanticamente attratto, senza dover spiegare perché.

4. Comunica i tuoi bisogni: parla per te stesso e non per l’altro

Invece di permettere alla conversazione di virare in una direzione che potrebbe lasciare l’altra persona con sentimenti di odio per se stessa, concentrati invece su di te, su quelli che sono i tuoi bisogni.

Inoltre, e questo è un punto molto importante, ricordati di non parlare mai per l’altra persona. Non c’è niente di più irritante, quando si vuole stare insieme, di sentirsi dire che, in fondo, neanche noi la vogliamo questa relazione. Limitati al tuo punto di vista, non puoi sapere cosa l’altro vuole o di cosa ha bisogno. Quindi parla solo in prima persona e comunica solo il tuo pensiero.

5. Sii specifico(a) ma evita gli spiegoni

Quando diciamo ‘sii specifico’, certo non intendiamo che devi fare una lista dettagliata di tutti quelli che, ai tuoi occhi, sono i difetti dell’altro o di tutti i motivi per cui non è la persona per te. 

Quello che ti suggeriamo è di essere chiaro con i motivi per cui le cose, secondo te, non funzionano. Bastano pochi concetti chiave per dare chiarezza, in modo che l’altro non si ritrovi a fare congetture o, peggio ancora, a sperare in un tuo ripensamento o ancora a pensare, in fondo, di non aver capito bene o che volevamo dire altro. Quando non abbiamo risposte chiare, tendiamo a riempire gli spazi di disinformazione con la nostra fantasia e, allo stesso tempo, se la novità che ci viene comunicata non è di nostro gradimento, siamo sempre pronti a immaginare una realtà alternativa.

Allo stesso tempo però non ti incartare in spiegazioni che non sono necessarie. Comunica il tuo pensiero e i tuoi sentimenti nella maniera più semplice e inequivocabile possibile, ma poi non cedere alla tentazione dello spiegone. Anche se le tue intenzioni sono buone, potrebbe portare a ulteriore confusione e dolore.

6. Il tempismo è importante!

Il rifiuto è difficile da gestire, sia per chi lo esercita che, soprattutto, per chi lo riceve. Rifletti e cerca di capire quale potrebbe essere un buon momento per dare la notizia.

Per esempio, se l’altra persona ha un impegno importante per il giorno successivo, magari una presentazione di lavoro o una visita medica delicata, cerca di rimandare la discussione. Ma non dimenticare il tuo stato d’animo. Se ti senti particolarmente stressato, stanco o sfiduciato, datti il tempo di recuperare uno stato d’animo più sereno per infondere un po’ di quella serenità anche alla discussione.

Più in generale, dal punto di vista emotivo e psicologico, non esiste purtroppo un momento perfetto, pertanto, è fondamentale che si tratti di un momento in cui siamo solidi nella nostra scelta. Anche se sembra difficile e strano, tanto più saremo convinti di quello che stiamo facendo tanto più sarà facile per l’altra persona (per quanto doloroso) capire quello che stiamo dicendo e facendo.

Esiste una situazione in cui è accettabile ‘ghostare’ l’altro?

E adesso torniamo dove siamo partiti, ovvero al ghosting. Che, come dicevamo, non è quasi mai il modo per affrontare una chiusura. Il più delle volte, infatti, la persona che subisce il ghosting si ritrova confusa, ferita, ansiosa e fa una grande fatica a considerare chiusa la relazione perché viene a mancare proprio quel momento di confronto che, pur nel suo essere doloroso ha però il vantaggio di essere conclusivo e di lasciare i due membri di una coppia liberi di andare avanti con le proprie vite, anche sentimentali. Quindi, ripetiamolo insieme, il ghosting, ovvero sparire senza dare spiegazioni, non è quasi mai accettabile. 

Ora occupiamoci di quel ‘quasi’.

Una modalità di chiusura simile al ghosting è accettabile quando:

  • Senti che la tua salute mentale, emotiva o fisica è in pericolo;
  • L’altro ti ha ripetutamente mancato di rispetto, manipolato o ferito;
  • Hai già provato a comunicare la tua volontà di chiudere la relazione, ma l’altro semplicemente non l’accetta;

In questi casi, in effetti, non ha molto senso parlare di ‘ghosting’, ma è più giusto parlare di un comportamento di auto difesa.

Quindi, in conclusione: comunicare la volontà di chiudere una relazione non è mai facile, né per chi riceve la notizia né per chi la comunica. Usando la giusta dose di chiarezza, empatia, rispetto e gentilezza, focalizzandosi più sui propri bisogni e desideri che su quelli dell’altro, spiegando i motivi per cui, secondo noi, la relazione non funziona più in riguardo a quei nostri bisogni e desideri, è possibile mitigare il colpo e chiudere una storia in un modo che, pur non lasciando spazio ai fraintendimenti, salvaguardi anche la serenità dell’altro.

Ma, se l’altro non ci ha dimostrato quella stessa dose di rispetto, gentilezza e comprensione, siamo autorizzati a barare un po’ e usare il non certo nobile espediente della sparizione.

In finale, ti lasciamo con una piccola perla di saggezza che è tanto più valida in questo caso:

‘Tratta gli altri nello stesso modo in cui tu vorresti essere trattato’.

Questo articolo è stato realizzato con il contributo della dottoressa Valentina Cosmi, psicoterapeuta e sessuologa, esperta in educazione sessuale.