Questa storia è stata molto liberamente tradotta da un racconto di Terry Alexander che puoi leggere in originale qui.
Erano tutti fuori, usciti per andare a trovare gli amici. Godendomi la pace e la tranquillità del pomeriggio, scesi al piano di sotto per dare un’occhiata ai giornali della domenica, ma le probabilità di addormentarmi, dopo il fantastico arrosto di Laura, mia moglie, la madre dei miei figli, la mia migliore amica, erano molto alte. Laura mi seguì poco dopo, di sicuro dopo aver trovato mille cose da fare prima di arrivare in salotto.
Mi guardò, sorridendo: “Ti sei bagnato quando hai portato fuori il cane?” Sorrisi a mia volta mentre rispondevo “Sì, bagnato fradicio!”. Non so perché, ma le mie disavventure suscitano sempre molta ilarità in mia moglie. “Sali a cambiarti prima di prendere freddo.” Disse lei sorridendo e dirigendosi in cucina.
Avevo riconosciuto una nota sorniona nel suo sorriso e anche quel che contenevo nel reparto pantaloni se n’era accorto. Ci stuzzicavamo spesso così, quando uno dei due aveva voglia.
Mi ricordai di aver lasciato la lampada accesa in camera da letto e, silenziosamente, mi intrufolai nella stanza per spegnerla, senza capire perché, dopo 8 anni di matrimonio, mi muovessi ancora come un ladro in casa mia. Laura mi seguì in camera e si diresse in bagno. Mi spogliai e mi sdraiai sul letto dove lei mi raggiunse un attimo dopo: era incredibilmente sexy.
“Così sì che prendi freddo!” Mi disse, sedendosi accanto a me. Non so perché, ma mi sentii in imbarazzo, lei era completamente vestita, io nudo sul letto. Lei mi punzecchiò un po’, poi finalmente si inginocchiò su di me, si slacciò il reggiseno e se lo tolse insieme al maglione mentre si chiavana a baciarmi.
Le sue labbra avevano un sapore divino, i suoi seni pieni (era sempre stata convinta che fossero troppo grandi) mi sfioravano il petto mentre lei scendeva giù, sempre più giù. Raggiunse i miei testicoli e cominciò a baciarli, io la guardai e le passai una mano tra i capelli biondi, assaporando quella sensazione di unità prima dell’amore.
Il suo sguardo mi incendiò, mentre brividi di eccitazione mi attraversavano. Laura aveva ancora la gonna addosso, così mi abbassai e le aprii le gambe, mentre le dicevo a chiare parole che volevo prenderla nuda, immediatamente; un suo rapido movimento dei fianchi mi aiutò a sfilarle le mutandine già completamente bagnate.
Mi mise entrambe le mani sul sesso e, per la prima volta, sentii le sue labbra passare sopra la punta e giù verso la base, succhiando, soffiando e leccando la parte inferiore del mio membro, facendolo sussultare involontariamente mentre si ingrandiva per il piacere. Le infilai una mano tra le gambe e sentii che era pronta, sia fisicamente che emotivamente. ll respiro affannoso e il gemito leggero che sfuggiva dalle sue labbra un’inutile conferma.
Leggi anche:Domenica mattina
Aprii il nostro cassetto speciale e trovai il nostro giocattolo preferito. Avevo avuto sentimenti contrastanti quando le avevo comprato il primo vibratore. Era piuttosto grande, con diverse impostazioni che ci permettevano di diminuire o intensificare il piacere, ma inizialmente ero preoccupato: l’avrebbe trovato eccessivo? Ci saremmo sentiti minacciati? Non avrei potuto sbagliarmi di più: Laura lo adora e mi eccita sempre, sia usarlo per darle piacere che, altrettanto divertente, semplicemente guardarla mentre si auto compiace.
Laura si sdraiò sulla schiena, con il collo completamente esposto e la testa leggermente inclinata all’indietro. Mi accovacciai su di lei e accesi il vibratore appoggiandolo sul suo clitoride, muovendolo su e giù lungo la parte interna delle gambe e la parte inferiore del corpo. “Cosa mi farai?” chiese Laura. “Ti darò una bella ripassata, bendandoti per darti più piacere possibile.” Risposi, sapendo benissimo che era una delle nostre fantasie preferite. Poi mi infilai delicatamente un capezzolo turgido in bocca, titillandolo e mordicchiandolo alternativamente. “E mi divertirò un sacco a guardarti mentre ti tocchi”, aggiunsi.
Sorridendo, Laura si alienò per un attimo mentre prendeva il controllo, premendo delicatamente il vibratore contro il clitoride e muovendone la punta su e giù, dischiudendo le labbra. Le aprii di più le gambe, usando un cuscino per avere più facile accesso e sfiorare con la lingua le sue labbra più intime, con leggerezza e rapidità. Chiuse gli occhi e poi mi rivolse quel magico sorriso che mi manda sempre in orbita. Andavo avanti e indietro, desideravo la mia bellissima moglie ora più che mai, volevo assaggiarla, annusarla e darle tutto l’amore possibile e, magari, riceverne anche un po’?
La osservai per un po’ e passai le dita con attenzione tra il suo ‘giardino’ e le sue adorabili natiche, bagnandomi le dita con ulteriore lubrificante. “Amore, mi piace” Sussurrò Laura come una gattina in calore “Mi piace un sacco”. Giocare con il sedere di Laura è una vera delizia, per questo le faccio sempre sapere in anticipo le mie intenzioni stuzzicandolo per un po’. Con un leggero movimento verso il basso del suo sedere, Laura mi diede la conferma di cui avevo bisogno, il via libera per infilare delicatamente, molto delicatamente, il mio pene nella sua parte più nascosta. Sentivo il vibratore ronzare appena sopra il mio pollice e vibrare in tutta la sua lunghezza dentro di lei, chiesi a Laura se stesse bene e la sua risposta fu affermativa.
“Scommetto che anche a te piacerebbe essere lì dentro”, chiese Laura dolcemente. “Dove? Non ci ho neanche pensato” Scherzai, cercando di nascondere le mie vere intenzioni e mentendo spudoratamente: speravo con tutto me stesso di non aver perso l’attimo. “Sai perfettamente dove” Ridacchiò [aveva smascherato subito la mia bugia], per poi guidare il mio membro quasi dolorante di piacere verso il suo ingresso posteriore, mentre continuava a prendersi cura del suo sesso, che adesso era stimolato delle mie dita, dal giocattolo e dalla delicata vicinanza del mio pene, una combinazione che mi fece impazzire e che sicuramente risvegliò le parti più sensibili di Laura.
Leggi anche: La prima volta che abbiamo fatto sesso anale, io e te
Mi scostai e le misi un altro cuscino sotto il sedere, sollevandole i fianchi non solo per avere un accesso più facile, ma anche per avere una visione del suo derrière senza impedimenti. Ricoprii tutte le zone con oli aromatizzati e li spalmai abbondantemente anche sulla sommità e sull’asta del mio pene. Come immaginerai, a questo punto facevo fatica a mantenere il controllo, il momento era così sensuale, eccitante e, in ginocchio, mi avvicinai.
“Sei pronta amore? Provo a inserire giusto la punta” “Va bene, ma fai piano.” “Stai tranquilla.” Mi avvicinai in ginocchio e le spinsi il membro tra le natiche. Non lo infilai ancora dentro di lei perché ho imparato che questa è un’esperienza lenta e lunga che richiede assoluta fiducia e pazienza, spingendo un po’ più forte sentii la punta del mio pene contro il muscolo del suo ano. E le vibrazioni del sex toy.
Laura lo teneva fermo adesso invece di muoverlo avanti e indietro, il mio pollice si muoveva un po’ più velocemente sul suo clitoride, la pressione un po’ più decisa, era Laura ad avere il comando, ora. Mi guardò: dal suo respiro e dalla posizione del corpo sembrava vicina all’orgasmo, gli occhi chiusi, sorrideva, la testa inclinata a destra, e quell’inconfondibile gemito di estasi. “Posso entrare un po’ di più?” “Solo un po’”, rispose lei. “Solo la punta” La rassicurai io. Allungai una mano sotto di lei e guidai la punta del mio sesso verso il suo ano. Spinsi molto delicatamente e la sentii rilassarsi mentre mi lasciava entrare. Mi fermai poiché Laura era molto vicina a un altro orgasmo di… un’altra dimensione e non volevo rovinarle l’esperienza.
Mi mossi molto delicatamente e Laura mi guardò con gli occhi sempre più spalancati. “Sto per venire di nuovo, tesoro.” Sussurrò, i suoi occhi si rovesciarono all’indietro e le palpebre si chiusero. La prima ondata intensa la travolse e la sentii contrarsi e pulsare, mentre stringeva il vibratore nel suo sesso e la punta del mio pene nel suo culo. Laura si muoveva con l’orgasmo e rallentai il movimento del pollice. Abbassai lo sguardo e vidi i muscoli del suo stomaco contrarsi a ogni ondata di piacere mentre lei si muoveva prendendomi sempre più dentro.
Finalmente Laura si calmò, il suo respiro rallentò e allontanai la mia mano dal suo clitoride che stava diventando troppo sensibile. Mi spostai indietro e mi ritirai da lei. Laura abbandonò il vibratore.
Si sedette vicino a me e ci baciammo. “Vuoi che mi giri e mi spinga indietro il più possibile, tesoro?” Chiese con un lampo nello sguardo.
“Oh wow, Laura.” Si girò e io presi il tubetto di lubrificante e mi spalmai il pene con il gel trasparente. Ne presi ancora un po’ con le dita mentre Laura si mise a quattro zampe davanti a me, sistemando i cuscini che aveva sotto di sé. Le infilai due dita dentro, lubrificandola, preparandola per me. “Entro solo un po’, amore, e dimmi se vuoi fermarti.” La rassicurai. “Sì, non tutto in una volta.” Rispose Laura.
Mi chinai in avanti… Premetti la punta del pene contro l’apertura del suo ano. Lei mi guidò dentro di sé e, molto delicatamente, applicai una leggera pressione. Lentamente Laura mi accolse e il glande scivolò dentro. È una sensazione intensissima, sapere che qualcuno ti ama così tanto. Ci muovemmo lentamente insieme, non troppo dentro, giusto il necessario.
Abbassai lo sguardo e vidi il mio pene entrare nel sedere di mia moglie. Non ci volle molto. Iniziai a respirare più profondamente e Laura allungò la mano per prendere la mia. Ero diventato molto duro adesso, e cercavo disperatamente di non perdere il controllo e di non andare troppo in profondità!
“Come sto andando, amore?” “Stai andando benissimo. Mi piace quando mi prendi da dietro con delicatezza.” Feci piccoli movimenti, amplificati dalla tensione della situazione: con Laura che mi guardava venire fissandomi nello specchio a figura intera posto ai piedi del letto. Anche a lei piace guardarmi, la eccita: chiusi gli occhi e sentii il mio sesso pulsare e svuotarsi dentro di lei, riuscii a malapena a evitare di crollarle addosso, rendendo i nostri orgasmi congiunti un’esperienza d’amore senza pari.
“Sono la gattina più felice del mondo, è stato così bello, intenso… una domenica davvero memorabile, grazie tesoro.” “Piacere mio, amore, ora tocca a te lavare i piatti!”
Leggi anche: Storia degli opposti che si attraggono