ANORGASMIA

Quando l’orgasmo si fa desiderare: anorgasmia femminile ed eiaculazione ritardata

 

 

 

Questo articolo è stato realizzato con il contributo della dott.ssa Valentina Cosmi, psicoterapeuta e sessuologa, esperta in educazione sessuale.

L’anorgasmia è, come dice la parola stessa, l’incapacità di raggiungere l’orgasmo.

O, per darti una definizione più rigorosa: si parla di anorgasmia o disturbo dell’orgasmo quando in tutti (o quasi) i rapporti sessuali viene sperimentato uno dei seguenti sintomi: marcato ritardo, marcata infrequenza o assenza totale di orgasmo; intensità delle sensazioni orgasmiche decisamente ridotta.

Le difficoltà orgasmiche sono riportate nel 16-39% delle donne attive sessualmente, mentre la percentuale sale al 16-48% se prendiamo in considerazioni campioni clinici (ovvero donne che sono in cura per altri disturbi). Ma un dato ancora più significativo è che circa il 10% delle donne non raggiunge mai l’orgasmo nel corso della vita.
L’anorgasmia può colpire uomini e donne, ma è statisticamente più diffusa tra le donne. D’altro canto però, i disturbi dell’orgasmo dell’uomo comprendono una rosa di problemi molto più ampia, come eiaculazione precoce, eiaculazione ritardata, eiaculazione impossibile, eiaculazione retrograda… Questo per dire che è difficile e forse improprio fare un confronto uomo-donna quando si tratta di disturbi legati all’orgasmo.

L’anorgasmia dunque non implica l’incapacità di provare piacere, ma riguarda l’impossibilità di raggiungere l’orgasmo. Esistono persone che non hanno mai provato un orgasmo in vita loro e che soffrono di anorgasmia cosiddetta primaria e persone che la sperimentano da un certo momento in poi e in questo caso si parla di anorgasmia secondaria. Si parla, infine, di anorgasmia situazionale, quando si verifica solo in alcune situazioni o contesti (per esempio con un determinato partner, o durante una cura, ecc.).

Ci sono persone che soffrono di anorgasmia generalizzata, ovvero che non raggiungono l’orgasmo anche se stimolate in maniera diversa, e persone che, per esempio, non raggiungono l’orgasmo con la penetrazione (è un caso piuttosto diffuso tra le donne, soprattutto tra le più giovani alle prime esperienze sessuali), ma l’ottengono con la stimolazione manuale, con l’autoerotismo, con il sesso orale o con l’uso di un sex toy. O semplicemente cambiando partner.

Quando l’orgasmo tarda a venire

L’anorgasmia femminile

È la più diffusa, soprattutto quella situazionale, se consideriamo che circa il 73% delle donne italiane non sempre raggiunge l’orgasmo durante il rapporto, una stima molto approssimativa poiché in questo caso è molto difficile avere una stima reale.

I motivi possono essere molteplici. Innanzitutto c’è un motivo ‘fisico’: il clitoride, ovvero l’organo per eccellenza preposto al piacere femminile, è situato in una posizione che ne può rendere difficile la stimolazione durante la penetrazione (e prima o poi ne scopriremo anche il perché!): un aspetto questo che dipende anche molto dalla conformazione anatomica, che è diversa da donna a donna. E infatti per raggiungere un orgasmo durante un rapporto può essere utile aiutarsi con la stimolazione manuale, con un sex toy, o con determinate posizioni che permettono uno sfregamento indiretto anche di questa zona. La zona erogena del punto G (oggi definito più propriamente complesso CUV – cioè clitoro-uretro-vaginale), la cui esistenza è fortemente dibattuta, non sarebbe comunque di facile raggiungimento e individuazione per molte donne.

Ma le cause fisiche dell’anorgasmia possono essere anche interventi chirurgici, l’assunzione di medicinali, in particolare antidepressivi, e un alterato funzionamento del pavimento pelvico, i cui muscoli sono direttamente coinvolti nella manifestazione orgasmica.

Esistono poi una serie di cause psicologiche, emotive, relazionali e personali come traumi, eccessivo autocontrollo, un’educazione molto “rigida”, ma anche semplicemente il trovarsi ad attraversare un momento stressante della propria vita. E, quando parliamo di stress, intendiamo sia stress postivi, come la nascita di un figlio o una promozione sul lavoro, sia stress negativi, come la fine di una relazione o la perdita del lavoro.

L’eiaculazione ritardata negli uomini

La sessualità maschile, essendo più manifesta di quella femminile, soffre del pregiudizio di essere in un certo senso meno ricca di sfumature e di complessità. Ma così non è.

Accanto al problema ben più diffuso dell’eiaculazione precoce, esiste anche un problema di eiaculazione ritardata o di incapacità di eiaculare o, infine, di eiaculazione senza orgasmo.
Al pari dell’anorgasmia femminile, questo non significa che l’uomo non provi piacere durante il rapporto, ‘semplicemente’ non riesce a raggiungere l’apice o fa molta fatica a raggiungerlo o lo raggiunge solo dopo lunghissima e a volte estenuante stimolazione. Ovviamente quando la situazione è ricorrente può diventare problematica e inficiare il benessere della persona così come il rapporto di coppia, generando frustrazione nell’uomo e insicurezza nella donna.

L’anorgasmia maschile è associata a molteplici fattori di natura farmacologica, ma anche psicologica come lo stress, un’eccessiva tendenza all’autocontrollo, o come il fenomeno dello spectatoring, ovvero quando si assume un atteggiamento autogiudicante durante il rapporto che ci porta a focalizzarci sui nostri presunti difetti, soprattutto quelli fisici, con il risultato di distoglierci dal piacere e renderlo ancora più difficile. Si tratta in altre parole di una massiccia auto-osservazione che, tra le altre cose, ha il risultato di distogliere l’attenzione dall’altro.

Come affrontarla

Un sex toy al giorno…

L’uso dei sex toys ha un’insospettabile vocazione curativa di cui spesso ci dimentichiamo. L’uso di oggetti rivolti al raggiungimento del piacere può essere infatti un valido supporto ad esempio per le donne, ma anche per gli uomini che faticano a raggiungere il massimo dell’appagamento.

L’esplorazione in solitaria del proprio corpo è infatti un metodo formidabile per imparare a capire come funziona il proprio piacere, e l’uso di un dispositivo creato apposta per raggiungere le zone calde del corpo femminile, segnatamente il clitoride e il cosiddetto punto G (o complesso CUV) spesso sopperisce all’inesperienza. Banalmente anche la persistenza dello stimolo può essere utile a volte più di un amante ingenuo o alle prime armi, o semplicemente pigro! Occorre ricordare che, soprattutto per le donne, l’autoerotismo è una conquista piuttosto recente, spesso ancora non adeguatamente sedimentata a livello culturale. In molti casi, infatti, per il mondo femminile è difficile concepire l’idea che il modo migliore per godere della vita sessuale è conoscere se stesse, sapere come si funziona e cosa piace o meno. Saperlo è fondamentale per poi insegnarlo al/alla eventuale partner!

Se hai difficoltà a raggiungere l’apice del piacere, non ti scoraggiare. È successo a tante altre donne. Esplora il tuo corpo (e la tua mente!), cerca di capire quali sono le parti del tuo corpo più ricettive al piacere e insisti. L’orgasmo può arrivare da un momento all’altro, frutto della combinazione dei più svariati elementi. E se anche non arriva, la sua ricerca sarà comunque divertente! Altrettanto importante è mantenere in esercizio il pavimento pelvico attraverso gli esercizi di Kegel, che possono essere coadiuvati dall’utilizzo di palline vaginali.

È evidente che quando le cause dell’anorgasmia sono di natura psicologica, la cura richiesta è di altro tipo e passa, spesso, attraverso un percorso di psicoterapia con un esperto in campo sessuologico.

L’eiaculazione ritardata, un problema misconosciuto

Poiché uno dei problemi più diffusi che affligge il genere maschile è esattamente l’opposto dell’eiaculazione ritardata, ovvero quella precoce, la capacità di ‘durare molto’ viene generalmente percepita come una dote. Gli uomini che lamentano un’eiaculazione ritardata sono comunque statisticamente meno rispetto a quelli che presentano un’eiaculazione precoce; questo dipende anche dall’orientamento sessuale: in una relazione omosessuale, ad esempio, la “precocità” non viene percepito come un problema. Il rapporto sessuale non finisce, a differenza di quanto accade nel rapporto eterosessuale, nella stragrande maggioranza dei casi.

Ad ogni modo, la precocità e il ritardo, sono spesso le due facce della stessa medaglia. A meno che non ci siano cause organiche (legate a malattie e/o assunzione di farmaci), infatti, spesso la persona può sperimentare entrambe le condizioni in momenti di vita diversi.

Infatti, se l’origine è psicologica (educazione rigida, orientamento sessuale incerto o non riconosciuto, eccessivo autocontrollo spesso indotto dall’ansia da prestazione) sarà il caso di indagare quelle cause.

E tuttavia cercare di abbandonarsi al momento, coltivare le proprie fantasie (spesso gli uomini che soffrono di questa disfunzione hanno un immaginario erotico poco sviluppato) ma soprattutto dimenticarsi di voler raggiungere l’orgasmo, possono essere un primo passo verso non diremo la soluzione dei problemi, ma verso un approccio più gioioso e aperto al sesso. Verso un godimento che assapora tutte le fasi dello scambio e non solo, per quanto appagante, quell’attimo finale.

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