Sogni d’oro – Racconto erotico

Una nuova storia dalla penna sensuale di Francesco degli Esposti: un sogno dorato che prelude a un risveglio ben diverso.
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Te lo dicevo ogni volta, dopo averti dato la buonanotte. Tu ricambiavi sempre aggiungendoci anche un bacio, e augurandoci l’un l’altro di sognarci a vicenda.

Sei sdraiata di fianco a me, con un mio braccio intorno alle tue spalle e le tue intorno alla mia vita.

Ci guardiamo senza dire una parola ma non abbiamo bisogno di dirci niente.

Dio quanto sei bella! I tuoi capelli neri incorniciano il tuo viso e quel tuo sorriso del quale mi sono innamorato. In un attimo le nostre labbra si fondono insieme e assaggio ancora una volta il tuo sapore. Ti sento sorridere mentre le mie mani esplorano il tuo corpo. Ti sono sopra e con le labbra scendo al tuo collo baciandoti sempre più giù.
Sei nuda nel mio letto, io indugio qualche istante sui tuoi seni per poi discendere al tuo ombelico e poi sempre più giù.

Ti apro dolcemente leccando e baciando ogni punto, partendo dal monte di Venere per poi scendere.

Le mie labbra sono delicate, quasi ti sfiorano mentre ti bacio l’inguine e l’interno delle gambe. Mi sposto e comincio a dare veloci leccatine. Passo la lingua sul solco infilandola un poco fra le grandi labbra fino in cima, terminando con un bacio sul monte di Venere. Ti apro ancora di più le gambe e ti penetro con la lingua. Ti sento trattenere il respiro mentre assaporo la tua intimità.

Lecco, succhio, bacio…

Voglio riempirmi del tuo odore e del tuo sapore.

Ti sento tremare tutta e deboli gemiti e ansiti riempiono l’aria sussurrando il mio nome. Ho preso il ritmo e le tue gambe non stanno ferme un attimo per il piacere che ti sto donando.
Mi metti una mano sulla nuca e mi inciti ad andare più a fondo. Ti penetro con la lingua e la tua mano mi dà il ritmo. Do un’ultima leccata fino in cima e poi torno su baciando ogni punto libero.

Ti vedo in preda al piacere e mi appoggio sulle tue labbra, facendoti sentire il tuo sapore.

Ti bacio con passione mentre ti penetro lentamente, tu apri la bocca guardando in cielo, gli occhi sgranati in preda al piacere. Ti tengo per le cosce e comincio a muovermi dentro di te, ti sento gemere e godere mentre sei piena di me.
Inarco la schiena e spingo sempre più forte, socchiudendo gli occhi.

Mi tieni per il collo come se avessi paura che me ne andassi, ma non è così. Te l’ho promesso.

Mi giro di schiena e adesso sei tu sopra di me. Cominci a cavalcarmi mentre mi baci con trasporto. Sento le tue labbra intorno a un capezzolo mentre le tue mani mi esplorano il resto del corpo. Mi guardi eccitata e io mi godo quel tuo sguardo che mi fa impazzire.
Ormai ci siamo entrambi… mi baci con forza con i tuoi occhi fissi nei miei verdi.
Mi vuoi guardare mentre godiamo insieme, vuoi vedere ogni sensazione che riesci a donarmi dipinta in viso.
Ti prendo con forza ancora per qualche colpo.Veniamo insieme mentre le tue labbra sono incollate alle mie e mi urli in bocca il tuo godimento. Gemo e ansimo di piacere.

Nessuna è come te, non so come fartelo capire.

La tempesta di passione passa e ci ritroviamo di nuovo a fissarci negli occhi, tu ancora sopra di me.
Ti sposto una ciocca di capelli dietro un orecchio e ti bacio con dolcezza.  Ti amo.

Te l’ho già detto una volta e te lo ridico ora. Ti amo.

Mi guardi con amore e mi accarezzi una guancia.
Sorridi, mi baci e stai per dirmi la stessa cosa. Dillo ti prego, ho bisogno di sentirtelo dire.
I tuoi capelli mi coprono il viso mentre sento il tuo respiro caldo vicino all’orecchio, le tue labbra umide pronte a sussurrarlo.

“Io ti…”

Apro gli occhi. Un altro sogno.
Il mio letto è vuoto e freddo e io allungo una mano dove avresti dovuto esserci tu.  Stringo il pugno ricordando tutto. Dio quanto sono stato stupido…

Afferro il telefono sul comodino. Il mio dito è già sul tasto “Invia”. Non ci riesco. Non riesco a premerlo.
Voglio. Voglio farlo, ma non ci riesco. Cancello il messaggio e rimetto il telefono dov’era. Mi giro dall’altro lato, pregando con tutto me stesso di non sognarti ancora.

Non so se riuscirei a sopportare di svegliarmi di nuovo.

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