Questa storia è stata liberamente tradotta da un racconto che puoi leggere in originale qui.
Mi ero ripromessa che questa sarebbe stata una vacanza che non avrei mai dimenticato.
Finalmente, dopo molta opera di convincimento, i nostri genitori ci avevano concesso, a me e alle mie amiche, di fare le vacanze da sole. A Maiorca. Un bel salto di qualità se consideri che di solito ci spedivano in qualche piovoso college inglese a ‘perfezionare la lingua’. E c’era un’altra cosa avrebbe reso queste vacanze indimenticabili: il mio ventesimo compleanno.
E fu così che cinque ragazze pallidine arrivarono a Maiorca in un assolatissimo sabato pomeriggio. La nostra ospite era una bellissima ragazza mora, con il piercing al naso e alla lingua e un costume rosso brillante che si intravedeva sotto la salopette di jeans corti che indossava a pelle. Rimasi molto colpita da lei, non ci poteva essere maggiore differenza tra noi, e non solo per il colore della pelle, ma per tutto: il modo in cui si muoveva, come parlava e come le ridevano gli occhi.
Ci condusse a casa sua dove c’era già un bel numero di gente che parlava, rideva, fumava e, ovviamente, beveva. Il panico mi travolse: sembravano tutti così abbronzati, felici e a proprio agio, mi sentivo il classico pesce fuor d’acqua. Un pesce molto chiaro.
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Lasciammo le nostre cose in una stanza e ci unimmo alla festa. Tutti parlavano con tutti, c’erano persone che si baciavano sui divani e i ragazzi passavano in giro sigarette dall’aria molto dubbia, mentre le ragazze gesticolavano e ridevano in striminziti vestiti estivi. Io me stavo in piedi in un angolo a osservare quello che accadeva davanti a me come se fosse la scena di un film, quando la ragazza che ci ospitava venne verso di me e mi trascinò a ballare.
Mi irrigidii e le dissi che ero stanca del viaggio e che avevo bisogno di riposo. Mi rispose con una risata: “Quello di cui hai bisogno è un bell’orgasmo.” Non potevo credere alle mie orecchie e inevitabilmente mi feci paonazza mentre giravo il viso per non farmi vedere. Lei rovesciò la testa all’indietro in un’altra risata, ma non certo per comunicare che stava scherzando, al contrario…
I miei occhi seguirono la curva del suo collo fino ai seni pieni che salivano e scendevano sotto le bretelle della salopette. Sentii un improvviso calore tra le gambe, una debolezza alle ginocchia, mentre il mio respiro diventava più corto. Mi guardò con un lampo negli occhi: “Non mi dire che non hai mai avuto un orgasmo?” Mi domandò, le labbra che mi sfioravano il lobo dell’orecchio e il collo, regalandomi cascate di brividi. Scossi la testa impercettibilmente, abbassando lo sguardo: “Non sono sicura di sapere come si fa.” Mormorai imbarazzata. Non capii come potevo essere così franca con una sconosciuta, ma mi venne spontaneo.
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Lentamente, mi prese per mano e mi condusse in camera sua. Chiudendo la porta dietro di sé, disse strizzandomi l’occhio: “Dobbiamo rilassarti un po’ o non farai mai sesso, cosa che renderebbe la vacanza davvero noiosa.” Le sue mani cominciarono a muoversi delicatamente lungo il mio corpo, dai miei capelli alla parte posteriore del mio collo, giù per le spalle, solleticandomi dolcemente la schiena e i fianchi.
Cominciai a eccitarmi seriamente, le guance in fiamme e gli slip bagnati mentre mi sbottonava il vestito estivo. Chiusi gli occhi quando il vestito mi scivolò giù dalle spalle e sentii le sue labbra sul collo.
Cominciò a leccare e baciare i miei seni, passando con dolcezza su virtualmente ogni centimetro del mio corpo. I miei capezzoli si inturgidirono, ma il mio corpo era completamente rigido. Mi fece sdraiare sul suo letto, continuando a baciarmi e dandomi piccoli morsetti sulla zona bassa dello stomaco.
Afferrò i miei slip con i denti e inserì le mani dietro la mia schiena, aiutandomi a sollevare i fianchi per togliermi gli slip. Le sue mani percorsero le mie gambe e la parte interna delle mie cosce e risalirono verso il mio sesso, fermandosi giusto un attimo prima.
Si inerpicò di nuovo sul letto e mi guardò negli occhi mentre le sue mani massaggiavano le mie labbra e le separavano leggermente. Gemetti dolcemente mentre infilava due dita nella mia bocca per bagnarle. Le due dita bagnate trovarono la strada delle altre mie labbra e leggermente mi accarezzarono il clitoride senza toccarlo direttamente.
La sua lingua trovò la mia, e la mia testa iniziò a vorticare mentre le sue dita e la sua lingua suscitavano così tante sensazioni nel mio corpo che mai avrei pensato di poter provare. Improvvisamente, si sollevò in piedi, mi rivolse un sorriso birichino e disse: “Prima di tutto, devi capire cosa ti piace. Io ti piaccio?”
“Sì.” Risposi senza fiato.
“Ti piacerebbe vedermi nuda?” Chiese con un sorriso improvvisamente timido.
“Sì” Risposi quasi con un gemito.
“A una condizione… toccati mentre mi spoglio.” Disse.
Mi senti avvampare sotto il suo sguardo, sia in faccia che nel resto del corpo, afferrai un seno con una mano e bagnai le dita dell’altra e cominciai ad accarezzare il mio sesso. Lei iniziò a danzare al suono che proveniva dall’altra stanza e a slacciarsi le bretelle della salopette. Il suo costumino rosso lasciava poco all’immaginazione, e io ero completamente irretita.
Ero super eccitata e infilai un paio di dita dentro di me. Un gemito mi sfuggì dalle labbra e sentii il suo sguardo su di me mentre mi perdevo nel mio piacere.
La vidi aprire un cassetto e tirare fuori un piccolo oggetto rosa.
“Sai che cos’è?’ Chiese in un sussurro.
Assentii con le testa mentre continuavo a sprofondare dentro di me.
“Stai per godere un sacco.” Disse scostando la mia mano dal mio sesso, accendendo il sex toy e avvicinandolo al mio clitoride. Sentii intense ondate di piacere attraversarmi mentre avvicinava sempre di più il toy al mio corpo. Mi sorprese premendo il sex toy contro il mio clitoride e io lanciai un grido di piacere che non avevo mai sentito prima.
“Basta, per favore, basta!” La pregai, ma lei si limitò a sorridere e continuò a giocare con il toy e… con me.
Le onde di piacere continuarono a montare dal mio clitoride e ad attraversarmi tutto il corpo. Più gemevo e sospiravo, più lei premeva il toy contro di me e, improvvisamente, scoppiai in un rumoroso, travolgente picco di piacere, il mio corpo tremò, la mia schiena si arcuò e io afferrai un cuscino per smorzare i suoni che uscivano dalla mia bocca e che non ero assolutamente in grado di frenare.
Si sollevò fino a me, mi baciò con forza e mi mise il sex toy in mano. “Vieni alla festa quando sei pronta.” Disse mentre si allontanava.