Goditi due bollenti racconti brevi di Brenda B. Lennox incentrati sul pegging. Li puoi leggere in originale qui. E se non sai cosa è il pegging, erudisciti qui.

Disciplina

Una luce fioca illumina il sotterraneo del club: la croce di Sant’Andrea di ferro, la panca di legno, l’altalena appesa al soffitto con un uomo legato che si contorce, impotente, di fronte a una donna che indossa stivali alti, una maschera di pizzo e un corsetto di pelle con un’imbracatura.

Osserva affascinato attraverso il lucernario l’espressione di piacere dell’uomo, le convulsioni del suo corpo, la durezza del suo pene lucido di lubrificante; e il gesto severo della padrona, i suoi glutei che si contraggono ad ogni spinta, le unghie che si conficcano nella carne dei fianchi dettando il ritmo con il quale lo penetra. Forte, dolce, lento, veloce … dolce, forte, veloce, lento … forte, forte, forte …

L’uomo vuole di più. Con un grande sforzo muove un braccio e inizia a masturbarsi. Un rapido colpo di frusta sulla mano e una voce metallica lo paralizzano.

–  Non ti ho dato il permesso.

– Scusami, lascia che mi tocchi.

– NO.

La donna si ferma. Una porzione del dildo appare nella luce fioca. L’altalena smette di oscillare. L’uomo si scusa, supplica… si ribella dondolando per aria, vuole sentirlo di nuovo, infilato tutto dentro. La donna si ritira con un gesto brusco e con un gesto brusco lo slega, poi volta le spalle al corpo in ginocchio che trema.

– VATTENE

E poi, e poi… alza il viso mascherato verso il lucernario. I suoi occhi si fissano in quelli di lui. Gli ordinano di entrare. Lui obbedisce.

Chi?

Senti il calore del respiro sul collo, la crudeltà dei denti sulle spalle, la morbidezza dei seni che scivolano giù per la schiena; la freddezza delle dita che ti induriscono i capezzoli, giocano con i peli del tuo ombelico, si chiudono intorno al tuo membro; la destrezza della mano che fa strada alla bocca che accoglie i tuoi testicoli, alle labbra che succhiano il tuo membro, alla lingua che si muove sinuosa.

Abbandonati all’untuosità del dito lubrificato che traccia cerchi, e ti penetra lentamente fin quando anche le nocche si conficcano nella tua carne, che pulsa ritmico come se volesse imprimere un segno indelebile dentro di te; al velluto del plug anale che lo sostituisce, che si fa strada a poco a poco fino in fondo, che, vibrando, ti fa fremere.

Osservala nello specchio mentre si aggiusta le cinghie dell’imbracatura, lubrificando il dildo come se si stesse masturbando, mentre si inginocchia dietro di te con la lussuria che brilla nei suoi occhi, mentre allunga le braccia per separare i tuoi glutei, e scuote il ventre mentre affonda dentro di te, i seni imperlati di sudore che oscillano ad ogni spinta, mentre il piacere le sale in gola fino a trasformarsi in grido.

E domandati, in un ultimo istante lucidità, chi scopa chi?

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