L’affascinante storia del preservativo

Il preservativo, così come lo conosciamo oggi, controllato elettronicamente, sottilissimo, impacchettato in confezioni uniformi, può sembrare un’invenzione estremamente moderna, una conquista dei nostri tempi vecchia al massimo di un centinaio d’anni.

In realtà i metodi contraccettivi di barriera, quelli cioè che impediscono il contatto diretto tra spermatozoi e ovocita, sono tra i più antichi per cui abbiamo deciso di fare un piccolo excursus nel passato. Molto lontano!

Nell’antichità

L’uso dei contraccettivi nell’antichità è ancora molto discusso. Era sicuramente a carico della donna che ricorreva ad amuleti o a rudimentali pessari (una specie di diaframma, ma molto meno avanzato). All’antico Egitto risalgono rappresentazioni di uomini che indossano una specie di guaina  che può essere considerata un’antenata del preservativo.

  • 12.000 a. C.: alcuni dipinti nella zona della Dordogna, nel sud della Francia, sono i primi a testimoniare l’uso del preservativo.
  • 3000 a. C.: il mito vuole che Minosse, re di Creta e padre del Minotauro, fosse dotato di uno sperma micidiale contenente scorpioni e serpenti in grado di uccidere le sue amanti. Per questo la moglie Pasifae iniziò a indossare un condom femminile realizzato con la vescica di una capra.
  • 1350 – 1220 a. C.: i membri delle tribù dell’antico Egitto indossano dei perizomi che coprono solo il glande del pene per proteggersi contro infezioni, insetti e ingiurie.

L’età moderna

  • XV secolo: in Cina esistono dei condom per il glande realizzati con intestino di agnello o carta di seta oleata, mentre in Giappone il materiale d’elezione è il carapace delle tartarughe o il corno di alcuni animali.
  • XVI secolo: il medico italiano Gabriele Falloppio (quello delle tube) realizza un condom di lino delle dimensioni del glande, per proteggere gli uomini dall’epidemia di sifilide. È il primo uso testimoniato del preservativo come metodo di prevenzione di una malattia.
  • 1640: a questa data risalgono i più antichi esemplari di condom giunti fino a noi, ritrovati presso le rovine del castello di Dudley in Inghilterra. Erano fatti di intestini di pesci e animali.
  • 1666: la Commissione per il Controllo delle Nascite inglese attribuisce un calo nelle nascite all’utilizzo di ‘condons’ ed è questo il primo uso documentato della parola, che rimane di origine sconosciuta.
  • Fine del ‘700: Casanova riferisce di non aver amato in gioventù l’uso di ‘pelli di animali morti’ ma di esservi ricorso in età matura e racconta che era sua abitudine soffiarci dentro per controllarne l’integrità.
  • 1844: Goodyear (sì, quello dei pneumatici) inventa il processo di vulcanizzazione e, circa 10 anni dopo, lo applica alla produzione di condom di gomma, economici e veloci da realizzare. Fino ad allora il preservativo era stato infatti quasi un bene di lusso.
  • 1861: per la prima volta il condom viene pubblicizzato sul New York Times.
  • 1873: negli Stati Uniti viene approvata una legge che impedisce la pubblicità dei preservativi (e dei sex toy) e la loro distribuzione attraverso il sistema postale. Le pubblicità di preservativi sono tutt’oggi spesso soggette a più o meno severe censure.

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1900 – oggi

  • 1914 – 1918: Gli eserciti americano e inglese sono gli unici a non dotare i propri soldati di preservativi o ad incoraggiarne l’uso: il risultato è un drammatico incremento di infezioni.
  • 1918: poco prima della fine della guerra, una corte americana rovescia il verdetto contro Margaret Sanger, infermiera e attivista, sostenitrice del controllo delle nascite, stabilendo che i profilattici possono essere pubblicizzati e venduti per la prevenzione delle malattie.
  • Anni ‘20: la Youngs Rubber Company realizza il primo preservativo in lattice, più resistente e sottile e con una vita media, prima dell’uso, decisamente più lunga (5 anni invece di 3 mesi).
  • 1978: la vendita di condom diventa legale in Irlanda (…).
  • Anni ‘80: Nonostante opinioni divergenti, il preservativo diventa il protagonista di grandi campagne pubblicitarie come migliore mezzo di difesa contro il contagio da HIV.
  • 1994: l’attenzione dei media nei confronti della pandemia di AIDS inizia a decrescere, insieme con la vendita di preservativi.
  • 2015: alcune infezioni sessualmente trasmissibili, come clamidia, gonorrea e sifilide sono in aumento per la prima volta dal 2006.

Conclusioni

Mentre la nostra consapevolezza sessuale e la nostra informazione sulla salute, intesa nel senso più profondo del termine (dove salute non è solo prevenzione e cura delle malattie sessualmente trasmissibili, ma anche capacità di godere in maniera sana della propria vita sessuale) non fa altro che aumentare, il preservativo è rimasto sostanzialmente uguale a 70 anni fa.

Fino a che non è arrivato HEX, e ha cambiato tutto!

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