Come mettere il preservativo e rendere il sesso protetto davvero sicuro

 

 

 

L’articolo che segue è stato realizzato con il contributo del dott. Matteo Radavelli, psicologo e psicoterapeuta, specializzato in problemi relazionali, terapia di coppia e difficoltà sessuali.

Lo sapevi che l’efficacia teorica del preservativo è del 97% ma che questa percentuale scende drasticamente, nella vita reale, all’84% a causa dell’uso inappropriato, dei rischi di rottura e, soprattutto, di sfilamento?

Ecco perché è così importante imparare a indossare il profilattico e a indossarlo bene!

Ti abbiamo preparato una guida dalla A alla Z, che ti toglierà tutti i dubbi e ti farà fare la figura dell’esperto anche se è la prima volta che lo usi!

I preliminari

Le prime insidie che minacciano l’integrità del condom nascono ben prima di aprirlo. Cominciano quando lo acquisti e decidi di tenerlo, per esempio, dentro il portafoglio o infili la confezione nel cruscotto della macchina, ‘che non si sa mai’.

La maggior parte dei condom sono realizzati in lattice, un materiale dalle proprietà miracolose che, a 70 anni  dalla sua introduzione nella manifattura dei preservativi, continua ad essere quello più indicato.

La gomma del lattice, infatti, è uno dei materiali più elastici che si conoscano: questo significa che ha la capacità di riassumere la forma originaria anche dopo essere stato sottoposta a grandissimi stress. Una proprietà che la rende, evidentemente, il materiale migliore per realizzare preservativi.

Tuttavia il lattice viene danneggiato dal caldo intenso e dallo strofinamento.
Per questo il luogo migliore per conservarlo è un posto… sì lo sai già, l’hai letto mille volte: ‘fresco e asciutto’.
Quello che magari non hai realizzato è che il cassetto del tuo comodino, con molta probabilità, è un luogo fresco e asciutto.

I preservativi temono anche l’invecchiamento e, un po’ come noi, perdono in elasticità e morbidezza. Per questo non solo sono scomodi da indossare una volta scaduti, ma sono anche molto più suscettibili alla rottura.

Quindi, la prima accortezza da avere è quella di utilizzare un preservativo non scaduto, che sia stato conservato correttamente.

La seconda è quella di evitare di aprire la bustina con i denti e di fare attenzione a unghie affilate, anelli, piercing, perché il lattice può essere facilmente perforato da oggetti appuntiti.

La tempistica

Il preservativo va infilato (e quindi scartato) quando il pene è già completamente eretto e assolutamente prima che entri a contatto con il corpo del partner. Molte coppie eterosessuali hanno l’abitudine di indossarlo solo poco prima che l’uomo raggiunga l’orgasmo. In realtà, in questo modo, non solo si vanifica una delle più importanti funzioni del preservativo, che è quella di fare da barriera contro la trasmissione delle MST, ma anche il suo potere contraccettivo, in quanto il liquido prostatico che bagna il pene quando l’uomo si eccita può contenere degli spermatozoi.

Ok, diciamo che hai lacerato la bustina con cura e ne hai tirato fuori il preservativo intatto e ben lubrificato. A questo punto ti consigliamo di osservarlo da vicino per un istante in modo da capire da che parte vada srotolato: può capitare infatti di appoggiare il preservativo sulla sommità del pene e di accorgersi solo a quel punto che è al contrario.
È capitato a tutti e continuerà a capitare. L’importante è avere l’accortezza di buttare via il preservativo e di ricominciare daccapo con uno nuovo. Sempre per il discorso che il liquido con cui il preservativo è entrato in contatto può essere portatore di malattie e… spermatozoi.

Oppure, come dicevamo, vale la pena di prendersi qualche istante per srotolarlo dalla parte giusta al primo colpo.

Come si mette il preservativo

Quando l’uomo è circonciso

Versa una goccia di lubrificante a base acquosa dentro il serbatoio in punta, in modo da rendere le sensazioni più piacevoli, ma giusto una goccia per non sottrarre spazio a quello che è pensato come un mezzo di raccolta dello sperma.

Appoggia il condom dal verso giusto (vedi sopra) sulla punta del pene, tenendo premuto il serbatoio tra due dita, in modo da farne fuoriuscire l’aria.

Inizia a srotolarlo lungo l’asta del pene fino ad arrivare alla sua base. Se il condom tende a risalire, srotolalo ancora, finché la sua estremità non si fissa alla base del pene.

Quando l’uomo non è circonciso

Abbassa la pelle del prepuzio in modo da esporre il glande e poi procedi come sopra. In questo modo la pelle sarà libera di tornare in posizione e il condom risulterà più piacevole da indossare.

Infine, se non lo hai mai usato, ti consigliamo di fare qualche prova da solo. All’inizio è sempre un po’  un pasticcio, ma bastano pochi tentativi per affinare la tecnica.

Come si toglie il preservativo

Uno penserebbe che, avendo avuto tutte le accortezze sopra elencate al momento di infilare il preservativo, il più sia fatto.

Non è assolutamente così: il momento dell’estrazione del condom è altrettanto delicato, se non di più di quando lo indossi, e se, quando lo infili, i rischi maggiori sono di danneggiarlo o di non lasciare abbastanza spazio per la raccolta del liquido, al momento di toglierlo il pericolo è di far fuoriuscire lo sperma e quindi, di fatto, vanificare l’uso del condom stesso.

Il preservativo va tolto quando il pene è ancora in erezione. Subito dopo aver eiaculato, quindi, porta due dita alla base del pene e stringi l’estremità inferiore del profilattico, in modo da tenerlo fermo al suo posto e estrai il pene. A questo punto rimuovi il preservativo (il progressivo ritorno del pene a una posizione flaccida, renderà l’operazione piuttosto semplice), annodalo e buttalo in un cestino (non nel water!).

Non. Riutilizzarlo. Mai.

E quando diciamo non riutilizzarlo non intendiamo solo di non usare lo stesso preservativo per un secondo rapporto (che quello, diciamoci la verità, è abbastanza ovvio), ma nemmeno di usare lo stesso condom quando passi da un rapporto anale a uno vaginale o viceversa.

Il preservativo va cambiato ad ogni inserimento, per ovvie ragioni di igiene. E se sei un amante delle situazioni affollate, ça va sans dire, il preservativo va cambiato insieme al partner.

I nemici del condom

Denti, unghie, piercing… qualsiasi oggetto tagliente ha buone probabilità di danneggiare il lattice del preservativo che, per definizione, è molto sottile.

Ma anche oli e lubrificanti a base oleosa, se il preservativo è di lattice, possono provocarne la rottura. Gli oli infatti sciolgono il lattice.

I tipi di preservativo

I preservativi in lattice

Sono di gran lunga i più popolari; il lattice è il materiale ideale, non solo perché è estremamente elastico e quindi resistente, ma anche perché è di facile reperimento e, dunque, economico.

I preservativi sintetici

Una piccola minoranza della popolazione soffre di allergia al lattice che, in genere, si manifesta con gonfiori, rossori e fastidi nella parte del corpo che viene a contatto con il materiale (che nel caso del profilattico è una parte abbastanza delicata!) ma, nei casi più gravi, può portare ad un vero e proprio shock anafilattico.

Per questo esistono dei preservativi in materiali sintetici, come il poliuretano, che conservano le caratteristiche del lattice ma eliminano il rischio di allergie.

I preservativi in budello

Può suonare un po’ strano, ma esistono anche i preservativi realizzati in budello animale, per lo più di agnello, anzi sono praticamente il tipo di preservativo più antico e vengono tuttora prodotti per andare incontro alle esigenze degli allergici.

I preservativi di questo tipo sono meno elastici di quelli in lattice, non hanno il serbatoio in punta e trasmettono meglio il calore.

Ma, attenzione, non proteggono dalle malattie sessualmente trasmissibili, in quanto questo materiale è sufficientemente poroso da lasciar passare gli agenti patogeni.

HEX

Interpretando un generalizzato disamore nei confronti dei preservativi, disamore che si traduce in un preoccupante aumento delle malattie sessualmente trasmissibili, LELO ha realizzato un preservativo rivoluzionario: HEX.
Che, come il suo nome suggerisce, ha un segreto riconducibile all’esagono.

Mentre sono anni che si ricercano (invano) nuovi materiali per rendere il preservativo più resistente e meno invasivo, la grande scoperta degli ingegneri di LELO è stata che il materiale, il lattice, va benissimo: come dicevamo più sopra, è sottile, resistentissimo e, fattore non trascurabile, economico. La grande innovazione rappresentata da HEX è che si è andati ad agire invece sulla struttura del condom: si è ricercata la forma a cui la natura fa ricorso quando ha bisogno di forza, flessibilità e resistenza e la si è applicata al profilattico. E questa forma altro non è che l’esagono, non a caso alla base della struttura del grafene, il materiale più resistente che si conosca, degli alveari, delle squame flessibili dei serpenti…

LELO ha realizzato uno stampo speciale che integra una rete di esagoni alla forma in lattice.

In questo modo si conserva l’elasticità e la sottigliezza del lattice, ma il condom è in grado di trasmettere molto meglio il calore, non si sfila (perché la struttura reticolata è all’interno del preservativo, creando ancora maggiore presa sul pene) ed è super resistente alla rottura.

Il preservativo femminile

Si chiama ‘femidom’ e usa lo stesso concetto del preservativo maschile: una guaina in lattice, nitrile o poliuretano che impedisce il contatto diretto tra gli organi sessuali . Il preservativo femminile si presenta come un profilattico un po’ più grande e, quando è srotolato, come un cilindro con due anelli alle estremità, uno chiuso e uno aperto.

Per indossarlo stringi l’anello chiuso tra le dita, in modo da fargli assumere una forma ovoidale, inseriscilo in vagina e spingilo verso l’alto, come faresti con un assorbente interno,  infilando l’indice dentro il preservativo. L’anello aperto rimane all’esterno e va a coprire buona parte della vulva. Dopo opportuna lubrificazione, è qui che va inserito il pene.

Se il preservativo tende a sfilarsi o a spostarsi significa che non è lubrificato abbastanza. Al termine del rapporto si estrae e si chiude esattamente come un preservativo maschile.

Il preservativo femminile ha il vantaggio di poter essere inserito fino a 8 ore prima del rapporto, in modo da non interrompere il momento magico, ma la sua presenza risulta in qualche modo più invasiva di quella del normale profilattico e non ha mai avuto grande diffusione.

Anche per il preservativo femminile vale la regola che, prima di usarlo in coppia, sarebbe opportuno provare a indossarlo quando si è da sole per prendere un po’ di dimestichezza con la procedura.

In conclusione

L’avversione maschile nei confronti del preservativo nasce spesso dal timore, dalla paura di perdere l’erezione nel momento in cui ci si interrompe e ci si ferma per pochi istanti fondamentali. La perdita dell’erezione può essere naturalmente causata da molti altri fattori come ansia da prestazione o disfunzioni erettili che colpiscono circa l’1,7% della popolazione maschile fino ai 50 anni.

Se si è sviluppata una buona intimità di coppia e consapevolezza del proprio corpo, quello dell’inserimento del preservativo può diventare un eccitante rituale, parte integrante di un gioco intimo che può assumere mille forme.
E che può salvarci la vita. Non lo dimentichiamo.

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