Questo racconto di autoerotismo femminile ci è stato inviato da una lettrice, Nonera Neipianima, ed è con grande piacere che lo condividiamo con tutti vuoi. Se vuoi mandarci anche tu la tua storia, utilizza il form che trovi qui. Buona lettura!

La mente non riesce ad allontanarsi dal pensiero di te. Immagino le tue spalle, così larghe. Penso alle tue braccia, alle poche volte che le ho toccate attraverso la camicia, così forti. Alla tua voce, che quando vuole sa farmi eccitare come non mai. Ai tuoi no detti a parole, ma che dallo sguardo sembrano più dei sì.

Mi mordo leggermente un lato delle labbra, chiudo gli occhi, emetto un profondo respiro. Cerco di allontanare la mente, ma la mia mano inizia a sfiorare il mio seno e immagino che sia la tua. La tua mano, che troppo spesso ho guardato con desiderio, che troppo spesso ho sognato che mi sfiorasse. E ora, ad occhi chiusi, immagino che sia lei. Lenta e calda, delicata e leggera ma anche piena di desiderio.


Il respiro si fa sempre più profondo.
Le dita passano sull’attaccatura del seno, non hanno fretta, sanno che più aspettano a toccarmi realmente, più sarò eccitata. Pian piano si fanno spazio nella scollatura della maglietta. Iniziano a fare dei cerchi intorno al capezzolo.
Ma senza toccarlo, vogliono farmi soffrire, vogliono che il mio desiderio aumenti.

Il tocco si fa meno leggero e il respiro sempre più profondo. La schiena si incarica non appena la mano afferra il seno. Gli occhi si aprono, voglio vedere, voglio guardare il mio corpo. Il tocco è deciso, non riesce più a resistere, non riesce più a giocare.

Mi tolgo la maglietta, fa freddo ma non mi importa. Voglio vedere bene il mio corpo muoversi e contorcersi. Voglio vedere il petto gonfiarsi ad ogni respiro, la schiena inarcarsi, i capezzoli diventare duri e la pelle eccitata. Mi accarezzo, forte e con decisione il seno e la pancia.

Richiudo gli occhi… vorrei che fossi qui.

Lentamente la mano scende, sento le mutandine in pizzo bagnarsi, mi accarezzo attraverso queste con le gambe ancora chiuse. Basta, non riesco più ad aspettare, la mano si fa spazio sotto gli slip, le gambe si allargano. Sento la mia pelle calda e bagnata. Il dito si muove su e giù avvolto dalle mie labbra, fino a che non arriva al clitoride. Il tocco è leggero e dura solo qualche istante, ma basta per farmi sobbalzare il cuore. La mano risale, scorre sulla mia pancia, sul mio seno, fino ad arrivare alla mia bocca. Voglio assaggiare il mio sapore.


Mi svesto velocemente, non voglio più nessun impedimento. Penso a te, a quanto vorrei che fossi qui a guardarmi. Vorrei vederti eccitato, perdere ogni controllo e iniziare a toccarti. Vorrei che non riuscissi a resistere all’idea di assaggiare anche tu il mio sapore, vorrei che fossi tu a farmi perdere e godere.
Mentre immagino tutto questo una mano prende il vibratore. Lo muovo sul clitoride e il mio respiro diventa affannato. L’altra mano si muove per sentire quanto sia bagnata, mi accarezzo, gioco, non voglio ancora entrare.
Sento il piacere che lentamente aumenta, sempre più forte, fino a che non affondo le mie dita dentro di me. Ci sono, sono al culmine del piacere, non controllo più il mio respiro, nemmeno i miei gemiti. Il mio corpo si tende e contorce.

Stremata riapro gli occhi, ho ancora voglia, più voglia di averti…

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