Due storie brevi di Rafa de la Rosa dedicate alla sensualità omosessuale e al sesso orale. Due racconti che trasudano emozioni ad ogni parola. Qui trovi la versione originale.

Racconti erotici gay – Yin e yiang

Ci baciamo sul letto, nudi. I nostri corpi si fondono ben oltre il nostro abbraccio. Si uniscono le nostre gambe, si confondono le nostre labbra.

Si distacca un istante, appena un attimo, e si siede sopra di me. L’odore della sua erezione raggiunge il mio viso e la prospettiva della visione sorprende il mio sguardo. Lo prendo tra le dita e mi sorride; lo avvicino alle labbra e non riesce a contenere un gemito.

Butta la testa all’indietro mentre muove i fianchi a un ritmo dolcissimo, scopandomi la bocca. Come ho potuto vivere senza tutto questo?

Lo toglie dalla bocca. Protesto fulminandolo con uno sguardo gelido. Ma il suo sorriso stempera il suo gesto: capisco cosa ha in mente, so che sarà ancora più bello. Si gira sopra di me. Il suo sesso a portata delle mie labbra, il mio delle sue mani.

Il suo respiro percorre la mia erezione e si insinua dolcemente nell’andirivieni della sua bocca, il piacere mi blocca per un attimo, ma mi riprendo e lo accolgo di nuovo. Il suo sapore salato mi strappa gemiti sordi che si riverberano contro il suo membro.

Grido, allora, con tutta la mia forza. Grido grida sorde. Grido senza spazio per gridare. Non so chi di noi è lo yin e chi lo yang. So che all’oscurità abbiamo regalato tutta la nostra luce.

Racconti erotici gay – La mappa di tutti i tuoi nei

Scorro con le mani il tuo corpo, la tua pelle che conosco e che mi guida. Il percorso di nei che scende dal tuo collo e mi dirige verso le tue costole, il tuo fianco. Il neo successivo è vicino al tuo ombelico, ai peli dell’addome.

Non so quante volte ho percorso questo tracciato, però è il mio preferito dei tanti che attraversano il tuo corpo.

Nell’inguine ce n’è un altro. Bruci, vicino al mio viso, la tua erezione contro la mia guancia deve ancora aspettare.

I tuoi testicoli e il tuo neo che conosco. E la mia bocca si apre e ti avvicino al mio corpo. L’odore prepotente e muschiato del tuo membro mi inonda. Lo so. È arrivato il momento di concludere il mio vagare.

Bacio questo neo, quello che hai alla base del tuo sesso. Quello che marca la fine del mio tragitto e l’inizio della mia passione, l’ingresso del tuo glande odoroso nella mia bocca.

Vado su e giù. Mi cerchi con le mani. Non voglio. Ti fermo. Non voglio distrazioni.

Le mie labbra si preparano al finale, pellegrine del tuo corpo, causa dei miei mali. E tornano a racchiuderti, solo per il piacere di sentirti gemere, sentire che mi afferri i capelli. È ora, quando accorci le distanze tra i tuoi nei con il frenetico andirivieni della mia testa; è adesso, quando ti sciogli nella mia bocca e dai un senso al mio percorso su di te.

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