Il bacio di un raggio di sole è la prima sensazione della giornata. Una sensazione tutta concentrata sul suo viso dove i pieni e i vuoti della finestra disegnano una traccia calda. Hanno fatto l’amore fino a tardi, la notte prima, e lei si ritrova ancora piena di quella voluttà, dei suoi baci sparpagliati su tutto il corpo mentre piccoli indolenzimenti le ricordano tutte le posizioni strane, tutte le spinte, tutte le volte che le sue mani si sono strette attorno a lei.

Sente il rumore dell’acqua che scorre in bagno, di lui che fischietta un motivetto. Si appoggia una mano sul sesso, è umido.

Allora si alza, languida. Trascina con sé il lenzuolo bianco, se lo drappeggia con noncuranza intorno al corpo, si affaccia alla porta del bagno: i capelli arruffati, la pelle chiara, il sesso palpitante. Lui è in piedi davanti allo specchio, ha metà del viso coperto dalla schiuma e l’altra metà accuratamente rasata. Una tazzina vuota è appoggiata sul bordo del lavandino e un lieve sentore di caffè si mescola a quello mentolato della schiuma da barba. È a torso nudo ma un paio di boxer di cotone si avvolgono attorno ai suoi glutei scolpiti. Lei allunga una mano rapace e si protende a mordergli un orecchio, giocosa. Lui ride ma continua la sua opera. Lei si spalma su di lui, appoggia il naso sulla pelle fresca di doccia, cosparge la schiena di piccoli baci quasi impalpabili. Allunga di nuovo le mani a stringere quelle sue sporgenze così piene e così maschie. Si sente ancora sonnolenta, ancora immersa nella voluttà della notte, la pelle ancora calda, il lenzuolo ancora addosso, i loro odori e i loro umori ancora sparsi sul corpo. I gesti languidi, la bocca impastata di sonno. Lui, al contrario, è un trionfo di profumi freschi di doccia e caffè e di gesti scattanti. Potrebbe aver fatto anche un giro di flessioni a sua insaputa.

‘Ma riuscirò a riportarti a letto con me’ pensa lei ‘A farti perdere di nuovo nel mio corpo.’

Lentamente, sempre restando dietro di lui, scivola in ginocchio. Resta un attimo così. Lui torreggia sopra di lei mentre la guarda divertito.

‘Cosa ci fai laggiù?’

‘Tu non t’impicciare.’ Replica lei. Allora lui torna al suo rasoio, meno convinto.

Sempre restando accovacciata sui talloni lei si sposta sotto il lavandino in modo da essere di fronte a lui, ma coperta dalla ceramica del lavabo. Allunga una mano verso i suoi boxer di cotone, freschi di bucato, con ancora le pieghe della stiratura. Lui intuisce il piccolo ‘click’ del bottone sul davanti che si apre, poi sente la mano di lei infilarsi nella fessura.

Il sesso di lui è appena inturgidito. Lei lo estrae dai boxer e resta lì, a pochi centimetri da quel salsicciotto che la notte prima le ha dato tanta gioia.

Ci appoggia sopra le labbra e mormora ‘buongiorno…’. Il salsicciotto si mette immediatamente sull’attenti.

La cosa la diverte. Si appoggia di nuovo, le labbra calde sulla pelle morbidissima con un lieve sentore di bagnoschiuma.

‘Come hai dormito stanotte?’ Lui ha un altro sussulto. Lei ridacchia. Cosa pagherebbe per avere un paio di occhi sopra la testa e vedere che faccia fa lui lassù, oltre l’ostacolo del lavandino. Decide che vuole vederlo e si sporge un po’ di lato. Lui è immobile davanti allo specchio, con un braccio sollevato e il rasoio in mano. La guarda.

‘Beh?’ Domanda ‘Ti fermi qui?’

Lei sorride e torna nel suo nascondiglio sotto il lavandino.

‘Io ho dormito molto bene grazie.’ A questo punto il suo sesso ha un palpito e lei se lo ritrova in bocca quasi senza volere. È ancora leggermente morbido sulla punta e lei la succhia un po’. Poi si stacca.

‘Se la metti così…’ Dice ad alta voce, in modo da farsi sentire dal suo proprietario. ‘Fossi in te metterei via il rasoio.’

Lo prende di nuovo in bocca, lui la trova caldissima. Il piacere gli indebolisce le gambe e si deve appoggiare al lavandino. Lei lo sente ansimare mentre la sua bocca si riempie di saliva, come quando mangia un piatto succulento.

Per qualche istante gli unici rumori sono quelli del respiro di lui e delle sue labbra che si muovono su di lui, poi i respiri si trasformano in suoni più gutturali, più strozzati. Lo sente irrigidirsi, quasi ritrarsi in se stesso prima di riempirle la bocca di sé.

Allora, lentamente, esce da quella nicchia improvvisata sotto il lavandino, si sposta di fianco a lui e si rialza. Le loro bocche si mischiano, i loro corpi si incollano, il suo sudore si appiccica sulla pelle fresca di lui e il sapore del caffè passa nella bocca di lei. Bastano pochi istanti e sono di nuovo impregnati, l’uno dell’altra.

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