Verrà un tempo in cui termini come ‘coming out’ diventeranno desueti perché si partirà dal presupposto che tutte le sessualità hanno lo stesso diritto di cittadinanza sotto il sole e non ci sarà più bisogno di rivelare niente a nessuno. O forse, saranno tempi in cui diremo ‘ah, mamma, sai, sono gay’ con la stessa leggerezza d’animo con cui diremmo ‘ah, mamma, sai, ho deciso di andare in vacanza in Trentino’. Ma quei tempi, evidentemente, non sono oggi. E anche se vivi in un contesto particolarmente libero, questo non significa, ahimé, che sia la norma. La norma è che esistono realtà sociali e familiari in cui l’omosessualità è completamente accettata e altre in cui è fortemente stigmatizzata.
Per questo, esiste una Giornata dedicata al Coming Out e si festeggia l’11 ottobre.
‘Coming out’: cosa vuol dire?
Sul significato letterale del termine ‘coming out’ dovremmo essere ormai tutti edotti. Viene dall’inglese e significa letteralmente ‘uscire fuori’, e, un po’ meno letteralmente ‘venire allo scoperto’, ‘dichiararsi’, ed è un’espressione che si usa, esattamente così anche in italiano, per definire il momento in cui una persona omosessuale decide di dichiarare, a una persona o al mondo intero, la propria sessualità.
Sul significato emotivo che il ‘coming out’ assume per la persona che lo fa e per chi lo riceve, ovviamente, non c’è un consenso comune: per ognuno di noi può avere un’importanza e un significato diverso che dipende moltissimo dal contesto in cui siamo cresciuti.
Se sei una persona omosessuale, questo potrebbe essere uno dei momenti più importanti della tua vita, un punto di svolta, un’esperienza di rinascita. E, d’altro canto, l’idea può anche terrorizzarti, soprattutto se vivi in una realtà più tradizionalista della media e hai deciso di aprirti con persone che ti sono molto care e che non sai come potrebbero reagire alla notizia.
La Giornata del Coming Out potrebbe essere proprio l’occasione che cercavi per gridare al mondo intero (o magari solo alle persone a te care) la tua verità, per questo abbiamo deciso di raccogliere alcuni consigli nella speranza di aiutarti a rendere questo momento così importante il più meraviglioso possibile.
1. Fallo solo per te stesso
Non lo fare perché pensi che tua madre abbia il diritto di saperlo o perché credi che la persona che ami abbia il diritto di essere considerata la tua compagna e non una ‘amica’. Fallo perché tu vuoi farlo, tu vuoi dirlo, tu vuoi gridarlo al mondo intero. E ti senti pronto.
2. Fallo solo quando sei sicuro
Ti sono sempre piaciuti i ragazzi ma a una festa ti sei ritrovata a baciare la tua amica e, hai visto mai, potresti essere lesbica o quanto meno bisessuale?
Potresti, certamente, ma potrebbe anche trattarsi di una fase, di un momento della tua vita in cui ti senti in vena di sperimentare. Se tu per prima non sei sicura della tua sessualità, prenditi del tempo, proprio perché è un momento così importante, non solo per te ma anche per le persone a te care.
3. Scegli il tempo e il modo
Il coming out è sempre un’azione che coinvolge almeno un’altra persona. Soprattutto se questa persona è a te vicina, a te cara, se è per esempio un genitore, o un fratello o un amico, considera anche (un po’) il loro punto di vista, il momento che stanno vivendo. La cosa più importante è che tu sia pronto ma se, per esempio, sai che l’altra persona sta attraversando un momento particolarmente difficile e di cui vedi vicina la fine, magari aspetta a rivelare la tua notizia.
Quanto al modo, la rete abbonda di consigli, c’è chi ha voluto dirlo a tutta la famiglia riunita durante il pranzo e chi ha mandato un sms, chi ha scritto una lettera e poi l’ha letta ai propri genitori e chi l’ha dichiarato per telefono. Scegli il modo che pensi sia migliore per te ma, ripetiamo, considera anche la persona che riceve questa dichiarazione.
4. Lascia il tempo di metabolizzare
Specialmente quando dai questa notizia ai tuoi genitori, potresti rimanere enormemente stupito. Potresti ritrovarti un padre super tradizionalista che non fa una grinza e anzi ti dice ‘finalmente, cosa aspettavi a dirmelo’ e una madre super aperta che rimane senza parole e va in stato di shock. Non esistono due casi uguali. Per questo è importante dare all’altra persona il tempo di metabolizzare la notizia. Ci sono genitori, amici, fratelli, che lo hanno sempre saputo e altri che assolutamente non se l’aspettavano e devono fare i conti con questa nuova informazione che hanno su di te. Ricordati quanto tempo ci è voluto a te per accettare il tuo coming out interiore e applica questa conoscenza a loro.
5. Considera il passaparola
Se non sei pronto a fare coming out con il mondo, scegli con cura le persone a cui dirlo e apriti solo con coloro di cui sai di poterti fidare al 100%.
6. Preparati una via di fuga
Se sei ancora giovane o non hai uno spazio tuo, solo tuo, ma ti trovi a condividere la casa con i tuoi genitori, i tuoi nonni o dei coinquilini e sono proprio loro le persone alle quali hai deciso di dichiararti, potrebbe essere saggio prepararti una via di fuga. Uno spazio sicuro dove sai di essere accolto in qualsiasi momento del giorno e della notte. Magari solo per dare il tempo alle persone di metabolizzare la notizia, come al punto 4. E darlo anche a te.
7. Documentati
La rete abbonda di video di persone che hanno deciso di condividere la propria esperienza. Se hai deciso di fare coming out, prenditi del tempo per ascoltare le esperienze di altre persone che ci sono già passate, potrebbero aprirti gli occhi su problematiche che non avevi considerato, darti coraggio, farti sorridere. Soprattutto ti faranno capire che, qualunque sia la tua paura, non sei sol@. E mai lo sarai.
A questo punto, non ci resta che farti un mega in bocca al lupo e, come sempre, invitarti a condividere la tua esperienza con noi.