LELO_VOLONTE_La Giornata dell'Orgasmo Femminile

È la Giornata dell’Orgasmo Femminile (finalmente!)

Signore e signore, è arrivato il nostro momento: donne di tutto il mondo unitevi a noi per festeggiare la Giornata Internazionale dell’Orgasmo Femminile!

C’era bisogno di una Giornata per celebrare una delle creature più elusive del sesso? Assolutamente sì.

Ma non si diceva che l’orgasmo non conta, che quello che conta è il piacere e tutto quello che succede prima, dopo e durante? Assolutamente sì, ma ti diciamo subito perché una Giornata dedicata all’Orgasmo femminile non solo ci voleva, ma ce ne vorrebbero due!

L’origine (in)certa

Se ci segui da un po’ ormai dovresti saperlo, se ci hai appena scoperti, te lo diciamo noi: siamo appassionati di tutte le Giornate (anche vagamente) dedicate al sesso. Da quelle super popolari come la Giornata del BDSM e quella dell’Orgasmo, a quelle più di nicchia come la Giornata del Fisting o del Topless, non ce ne facciamo sfuggire una.

Ma, in genere, quando proviamo a risalire alle loro origini, escluse alcune notevoli eccezioni, la maggior parte di questi festeggiamenti ha natali decisamente nebulosi, che spesso nascondono l’iniziativa di qualche negozio o marca di sex toy (no, ancora non abbiamo lanciato una Giornata LELO, ma stay tuned, che non si sa mai).

Non così accade per la Giornata dell’Orgasmo femminile di cui sappiamo quasi tutto.

Sappiamo che è stata istituita nel 2007, in Brasile, ed esattamente nella città di Esperantina, e precisamente da Arimateio Dantas, il sindaco della città, come forma di riparazione nei confronti della moglie, verso la quale aveva non meglio precisati ‘debiti’ di natura sessuale. E se la cosa ti appare vaga, sappi che siamo d’accordo, ma è impossibile rinvenire notizie più precise di queste.

Quello che possiamo ipotizzare è che la signora Dantas, dopo anni di molto matrimonio e poco piacere, si sia stufata e abbia intimato al marito: o istituisci una Giornata che porti l’attenzione sull’orgasmo femminile o divorzio. Scherzi a parte le notizie sui motivi sono vaghe, ma quello che conta è che dal 2007, l’8 agosto, l’orgasmo femminile sale sul palcoscenico del mondo e, una volta tanto, ottiene tutte le attenzioni.

E ti diciamo subito perché è buono e giusto.

L’importanza del viaggio, ma anche della destinazione

Spesso, molto spesso, nei blog che parlano di sesso e sessualità, compreso questo, si sottolinea l’importanza del piacere in senso lato, del piacere anche senza l’orgasmo, soprattutto del piacere a prescindere dall’orgasmo. E nessuno, più di noi, sarà d’accordo con questa idea: ridurre il piacere di un rapporto sessuale ai pochi secondi dell’orgasmo è, appunto, riduttivo.

Pensare di essere diverse, sbagliate, incomplete perché spesso o a volte non si raggiunge il massimo piacere è la garanzia migliore per non raggiungerlo. Vivere un rapporto con l’idea che se non finisce in bellezza allora è stato meno bello, implica sminuire tutto quello di meraviglioso che c’è stato e che no, non si può limitare al solo orgasmo.

Ma, se ci pensi, cosa definisce un rapporto sessuale se non il raggiungimento dell’orgasmo da parte dell’uomo?

D’altro canto è risaputo che, se il piacere dell’uomo è affidabile e costante, quello della donna, nel suo essere così capriccioso, ha il potenziale di essere molto (molto!) più grande.

Quindi è bene portare l’attenzione sull’orgasmo femminile, perché l’orgasmo femminile esiste e, se in alcuni casi è più difficile da raggiungere, questo non deve essere un motivo per rinunciare. Basta solo cercarlo meglio.

Il pleasure (o orgasm) gap

È un termine inglese dalla traduzione abbastanza intuitiva: dove pleasure vuol dire chiaramente piacere e gap distacco, spazio, distanza. Questo gap sta a indicare quello che innumerevoli ricerche e la nostra esperienza personale hanno ormai ampiamente dimostrato: che la percentuale di uomini che raggiungono l’orgasmo durante un rapporto eterosessuale è decisamente superiore a quella delle donne. Le percentuali variano da studio a studio, anche in base ai gruppi di persone prese in considerazione (persone più o meno giovani, rapporti occasionali o legami stabili), ma il gap rimane lì, più o meno pronunciato, ma sempre evidente.

Il pleasure gap nel caso di rapporti omosessuali (ovvero in che percentuale le donne non raggiungono l’orgasmo durante un rapporto omosessuale)? Quasi azzerato. E non è un caso. È evidente che quando sono due donne a fare l’amore, hanno entrambe ben chiaro come funziona il piacere femminile. Nel caso in cui invece siano coinvolti un uomo e una donna, si crea spesso un equivoco per cui l’uomo pensa che la donna possa tranquillamente raggiungere il massimo piacere con la sola penetrazione (cosa che, nella maggior parte dei casi, non è vera), e la donna evita di rendere manifeste le proprie esigenze per una serie di motivi che variano dal non voler far sentire il partner inadeguato, al non volersi sentire, lei stessa, ‘inadeguata’.

Ora, quello che vorremmo fosse chiaro a tutti gli uomini, ma soprattutto a tutte le donne è che di quella percentuale di donne che non raggiunge l’orgasmo durante il rapporto, probabilmente il 90% lo può tranquillamente raggiungere con: 1. un rapporto sessuale più lungo, 2. un rapporto orale, 3. un rapporto sessuale che preveda anche la stimolazione del clitoride, 4. La masturbazione, 5. L’uso di un sex toy. …

Una cultura del piacere reciproco

Il nocciolo della questione non è dunque raggiungere l’orgasmo necessariamente durante il rapporto, anche se sì, l’orgasmo simultaneo è bello ed è sicuramente un’esperienza che unisce i due partner.

Il nocciolo della questione è diffondere una cultura in cui entrambi i partner si preoccupano anche dell’orgasmo della donna. Ovvero, se il rapporto si conclude prima che la donna abbia avuto tempo e modo di raggiungere il suo personale culmine, deve essere cura di entrambi i partner non fare finta di niente e pensare che sarà per la prossima volta, ma assicurare anche alla donna la sua dose di (massimo) piacere. Anzi, nel dubbio, sarebbe buona cosa avviarsi al rapporto quando la donna un orgasmo ce l’ha già avuto.

La riscoperta del sé

Esistono, certamente casi di anorgasmia in cui, per motivi fisici o psicologici, la donna non riesce a raggiungere l’orgasmo, ma il più delle volte è una mancanza di conoscenza del proprio corpo o di un’adeguata  (e adeguatamente lunga) stimolazione il motivo per cui la donna non ha un orgasmo. Non ci credi?

Prova con un sex toy, vai avanti finché devi, vai avanti fino allo sfinimento e vedrai se non puoi raggiungere l’orgasmo. Certo che puoi! Non ti piacciono i sex toy? Chiedi al tuo uomo di stimolarti con la lingua. Con le dita. Masturbati, sì, anche se sei con lui.

Riscopri il tuo corpo e pretendi il tuo orgasmo, ma prima di chiederlo a lui, chiedilo a te stessa.

La Giornata del (tuo) orgasmo secondo LELO

Bene, ora che ti abbiamo detto perché, secondo noi,  questa Giornata era necessaria, non possiamo lasciarci sfuggire l’occasione per darti un po’ di dritte per un orgasmo (femminile) da capogiro.

Se lo fai con lui

Considera i tempi

Uno degli ostacoli principali dell’orgasmo femminile durante il rapporto sessuale eterosessuale sono i diversi tempi del piacere: dove un uomo impiega mediamente 3 minuti a raggiungere l’orgasmo durante un rapporto penetrativo e la donna circa 20 (ma questi tempi si riducono drasticamente quando la donna si masturba).

Il centro del piacere femminile è il clitoride, un organo che si trova in una posizione decisamente decentrata durante il rapporto sessuale. Per questo, i preliminari diventano così importanti.

Cerca di arrivare al rapporto già molto eccitata, vuoi perché hai già avuto un orgasmo, vuoi perché vi siete dedicati a lunghissimi preliminari.

Cambia la posizione

Non tutte le posizioni sono uguali, quando si fa l’amore. Quelle che sono generalmente considerate le migliori per raggiungere l’orgasmo insieme al partner le trovi qui. Ma è chiaro che ognuno ha le proprie preferenze, e che queste preferenze variano a seconda del momento, della situazione e della persona con cui si fa l’amore. L’importante è che tu non smetta mai di cercare la posizione che più ti stimola e di sperimentare. Quando trovi la posizione ideale, il piacere si fa molto più vicino.

Fallo con le dita, fallo con la bocca

Non è una caso se i vibratori rabbit sono tra gli oggetti del piacere più venduti: il fatto che offrano una doppia stimolazione è la garanzia del piacere per molte donne. Quindi non avere paura di accarezzarti anche il clitoride durante l’amore, con le dita, tue o sue. Per molte donne è il sistema infallibile per raggiungere il piacere.

Chiedigli un rapporto orale: se ti piace, è uno dei modi più sicuri per avere un orgasmo.

Fallo in 3

Aggiungi un sex toy all’equazione. Può essere un anello fallico che lo aiuta a durare più a lungo mentre ti offre extra stimolazione, può essere un sex toy per la coppia che vi stimola entrambi durante il rapporto, può essere un vibratore clitorideo che si insinua tra i vostri corpi e ti offre quelle carezze in più che potrebbero fare la differenza.

Comunica

Ricordati che lui, per quanto in sintonia possiate essere, non ha diretto accesso alle tue sensazioni. Non aver paura di dirgli cosa ti piace e  cosa non, di avvisarlo se quello che sta facendo non funziona e di raccontargli cosa, in genere, funziona per te. Ancora meglio? Faglielo vedere.

Se lo fai da sola

Conosci te stessa

Esplora il tuo corpo e impara a capire quali sono le zone erogene che innescano il tuo piacere. Ma non trascurare la mente. Trova una fantasia che ti eccita: un racconto erotico, un film sexy o porno, una raccolta di immagini… quando la tua mente è eccitata, hai molte più probabilità di raggiungere l’orgasmo.

Gioca con un giocattolo (sexy)

I sex toy sono oggetti costruiti apposta per procurarti piacere. Hanno forme, curve e motori creati su misura per le tue esigenze. Se sei una donna che fatica a provare l’orgasmo, fai almeno un tentativo con un sex toy: sceglilo in base alle tue preferenze. Se quando ti accarezzi da sola le tue attenzioni si concentrano sul clitoride, scegli un vibratore clitorideo. Se è il cosiddetto punto G a mandarti in orbita, scegli uno stimolatore interno. Se sei incerta, opta per uno a doppia stimolazione. Non ti fermare alla prima esperienza, insisti dolcemente prima di decidere che non fa per te.

Riscaldati

Più le tue zone calde sono… calde, più diventi sensibile alle carezze. Per questo masturbarsi dopo un bagno (o durante!) è così piacevole.

Aggiungi il lubrificante

Non pensare al lubrificante come a un accessorio per rendere più piacevole il rapporto sessuale. Il lubrificante rende tutto più piacevole. Sì, anche la masturbazione.

Quindi, che aspetti a regalarti un orgasmo e rendere questa Giornata davvero speciale?!

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